by Redazione | 15 September 2017 | Blog, Pubblicazioni
(A cura di Mariano Diotto – Dario Flaccovio Editore, Palermo – Giugno 2017)
Questo volume, intitolato “Web Marketing Manager & Digital Strategist“, è il primo manuale italiano, scritto da docenti universitari che sono anche professionisti del mondo web, che delinea le competenze e le professionalità richieste alle figure di web marketing manager & digitai strategist. L’esperienza e l’alta preparazione dell’autore e dei contributori, l’assiduo contatto con le grandi aziende italiane hanno portato alla nascita di questa bibbia delle nuove professioni web. Nel volume si possono trovare tutte le competenze e abilità richieste a queste figure professionali, e le modalità di formazione e di conoscenze necessarie per specializzarsi in questo settore e ottenere successo.
Circa 10 anni fa il mondo del lavoro è stato invaso da una nuova epidemia che colpiva tutti i responsabili marketing e creativi delle aziende. L’epidemia si chiamava: web marketing manager! Qualsiasi preparazione precedente veniva cancellata per esaltare questo nuovo approccio. Tutti diventavano magicamente esperti e si vendevano come guru, specialist, fondatori di metodi innovativi. Ma le competenze e le qualità richieste dove venivano apprese? Il fai da te del web marketing è iniziato così: selvaggiamente. Ancor oggi viviamo di questo pressappochismo che porta le aziende a non fidarsi più dei professionisti del settore e a diffidare degli esperti last minute.
A questo volume ha partecipato, tra gli altri, Walter Macorig di MAS, contribuendo con la stesura di un capitolo (il dodicesimo) intitolato “Il nuovo marketing di internet: integrazione di strategie e strumenti per la creazione di valore”, incentrato non solo sulla teoria della creazione del valore con il web-marketing, ma anche sull’approccio operativo e sugli strumenti attualmente disponibili a coloro che operano nella Rete.
by Redazione | 26 January 2012 | Blog, Pubblicazioni
Il progetto “Flexibly Beyond” è un progetto finanziato dalla Comunità Europea nell’ambito delle Misure Innovative del Fondo Sociale Europeo promosse nell’ambito dell’art.6 (VS/2006/0353). L’Articolo 6 del Fondo Sociale Europeo supporta misure innovative per promuovere nuovi approcci e individuare esempi di buone pratiche, che migliorino di conseguenza l’implementazione delle operazioni supportate dal Fondo Sociale.
Il progetto Flexibly Beyond interviene sul tema della gestione del cambiamento demografico e dell’invecchiamento attivo, in particolare nei settori abbigliamento e calzaturiero, ed intende sperimentare azioni e metodologie innovative per incentivare la permanenza al lavoro del lavoratore “anziano”, valorizzandone le elevate competenze di tipo artigianale, difficilmente reperibili sul mercato del lavoro, e facilitando il trasferimento di tali abilità ed esperienze ai lavoratori più giovani.
MAS ha partecipato alla ricerca in particolare occupandosi della definizione della metodologia di intervento presso le aziende e degli aspetti di definizione delle buone-prassi legate ai sistemi di gestione della conoscenza.
by Redazione | 20 November 2009 | Blog, Pubblicazioni
(Ferdinando Azzariti, Autori Vari – Edizioni Franco Angeli – Settembre 2009)
La moda si vende solo con le emozioni. Solo “un’emozione è in grado di indurre il consumatore a comprare”. Romantico, a prima vista. In verità è invece un ragionamento piuttosto economico. Per questo motivo è da ritenersi lecito associare il concetto di capitalismo alla sfera emozionale che caratterizza in particolare il settore del fashion.
La parola “capitalismo” è usata con molti significati differenti, a seconda degli ambiti e dei periodi storici. Quando si parla di capitalismo generalmente e genericamente si intende , il “sistema economico in cui i beni capitali appartengono a individui e società private”. Tuttavia il capitale può essere di svariate forme, non a caso esistono differenti definizioni di cosa siano i beni capitali.
Il capitale intellettuale rientra a pieno titolo in quest’ambito. Viviamo infatti una economia basata sulla conoscenza (Knowledge based economy ), in cui l’utilizzo del capitale intellettuale è fondamentale per la creazione di valore. Il capitale intellettuale è composto dalle competenze, dalle conoscenze e processi, tramite integrazione con la conoscenza legata ai soggetti. Tale conoscenza non deriva solo da un processo continuo di apprendimento basato sull’acquisizione di nozioni sul piano logico e dell’esperienza; essa è infatti presente nelle idee, abitudini e consuetudini, esperienze, relazioni e percezioni dei soggetti che contribuiscono alla crescita di una certa realtà aziendale.
by Redazione | 16 December 2008 | Blog, Pubblicazioni
(Autori Vari – Edizioni Politecnico Calzaturiero – Dicembre 2008)
La rapidità nell’innovazione dei modelli e dei campionari è un fattore assolutamente strategico nell’industria della moda. In questa, più che in altre industrie, e certamente anche nel settore delle calzature fashion di segmento alto, l’innovazione ha una componente creativa/progettuale che richiede conoscenze ed esperienze professionali difficili da descrivere e razionalizzare. Le necessità di competere con proposte moda continuamente aggiornate offrendo una grande varietà di modelli a campionario, obbliga le imprese del settore ad un enorme sforzo di creazione, progettazione e sviluppo di nuovi modelli. Considerando le due stagioni moda più i rinfreschi, questo sforzo si protrae in pratica per tutto l’anno e comporta costi estremamente elevati. Inoltre la durata di queste attività è critica, influenzando il time to market ossia l’altro decisivo fattore strategico nei settori della moda.
Interventi di razionalizzazione del lavoro in queste fasi potrebbero dunque avere non solo conseguenze importanti in termini di riduzione di costi, ma anche effetti strategici in termini di accorciamento dei tempi di raggiungimento del mercato.
Vari studi hanno dimostrato che nella maggior parte delle attività innovative, quelle realmente e totalmente creative sono in realtà molto limitate; e in ogni caso anche queste, assieme a quelle di progettazione e sviluppo, comportano l’uso di conoscenze e l’applicazione di routine procedurali in buona misura definibili ex-ante. L’ipotesi si cui si fonda il presente progetto è che sia possibile intervenire anche sulle attività suddette per aumentarne l’efficienza, razionalizzando, codificando e rendendo rapidamente accessibile la conoscenza sui cui si fondano e da cui prendono spunto (fasi creative pure), e introducendo massivamente, per tutte le altre, tecniche computer aided.
Un problema che si pone nello sviluppo dei nuovi prodotti è che si tratta di un’attività complessa che vede coinvolti molti soggetti diversi con competenze specialistiche e complementari. Molti questi soggetti sono esterni all’impresa, fanno parte di reti di business più ampie. Questa situazione, che già caratterizzava i distretti industriali tradizionali, a causa dei cambiamenti recenti (internazionalizzazione dei mercati; globalizzazione dell’offerta) si è ulteriormente evoluta in direzione di una maggiore articolazione spaziale e diversificazione interna di questi network. La conseguenza è che le attività di creazione, progettazione, sviluppo e prototipazione devono essere coordinate tra molti soggetti diversi (integratori, creatori, modellisti, componentisti, sviluppatori, produttori), che hanno competenze specializzate e che possono avere localizzazioni diversissime, ma che devono essere strettamente coordinati ‘in tempo reale’. Una co-progettazione siffatta presuppone interfacce e linguaggi compatibili, e la possibilità di aggregare in modo sinergico gli apporti provenienti da gruppi, aziende culture diverse.
prof. Giorgio Gottardi – Università di Padova
by Redazione | 10 December 2006 | Blog, Pubblicazioni
(Autori Vari – Edizioni Politecnico Calzaturiero – Dicembre 2006)
Il settore calzaturiero Veneto si trova, oggi, a fronteggiare uno scenario competitivo in rapida e continua evoluzione dove i fenomeni più evidenti sono: il mutamento dei consumi, la perdita di importanza delle stagioni moda, la diffusione di nuove tecnologie CAD e l’internazionaliz-zazione delle imprese.
Questi elementi esercitano sulle imprese una forte pressione sul cambiamento di tipo strategico ed organizzativo, e richiedono una revi-sione complessiva dei processi e delle metodologie di lavoro, finalizzate al miglioramento della competitività e del valore dell’offerta commerciale.
Il Distretto Calzaturiero Veneto, costituito per supportare questo processo di cambiamento, sta pianificando ed organizzando una serie di interventi finalizzati a migliorare la capacità competitiva delle aziende calzaturiere e della filiera.
Il progetto “Sistemi Gestionali Integrati per l’organizzazione dei processi aziendali” fa parte delle iniziative attivate per coordinare gli sforzi delle imprese verso comuni obiettivi di sviluppo.
L’iniziativa è stata realizzata nell’ambito della Legge Regionale 4 aprile 2003, n.8: “Disciplina dei Distretti Produttivi ed interventi di politica industriale locale – Bando 2005”, ed ha l’obiettivo di favorire la realizzazione/personalizzazione di sistemi informativi idonei alla gestione, pianificazione e controllo dei processi delle aziende calzaturiere.
L’attività di ricerca sviluppata ha portato ai seguenti risultati: la definizione dello stato dell’arte dei sistemi informativi presenti presso le aziende del Distretto Calzaturiero Veneto con evidenziazione delle criticità; la raccolta delle esigenze di innovazione e sviluppo espresse dalle imprese; il monitoraggio e l’analisi dei pregi e dei difetti delle soluzioni gestionali realizzate per il sistema moda/calzatura.
L’insieme delle informazioni raccolte hanno consentito di realizzare alcune linee guida che rappresentano un fondamentale punto di riferimento per le aziende che devono acquisire un nuovo sistema informativo ed uno strumento di autovalutazione per i produttori che intendono fornire soluzioni idonee alle necessità organizzative e gestionali individuate.
Franco Ballin – Presidente ATI “Distretto Calzaturiero Veneto”