MAS all’Agile Meeting di Ferrara

MAS all’Agile Meeting di Ferrara

Il team di MAS ha partecipato, lo scorso 11 maggio, ad un evento formativo Agile a fini di aggiornamento professionale e networking con numerose altre imprese interessate.

Agile è una metodologia di gestione dei progetti che enfatizza la flessibilità, la collaborazione e la consegna rapida di prodotti di valore. Nato nel contesto dello sviluppo software, Agile è stato formalizzato nel 2001 con l’omonimo Manifesto, che stabilisce quattro valori fondamentali:

  1. persone e interazioni, più che processi e strumenti
  2. software funzionante, più che documentazione esaustiva
  3. collaborazione col cliente, più che negoziazione dei contratti
  4. rispondere al cambiamento più che seguire un piano

Allo scopo di evidenziare come l’affinamento della comunicazione e dell’organizzazione interna, insieme alla progettazione iterativa, al design evolutivo, e alla sinergia tra bisogni di business, utenti, e soluzioni tecniche, sia fondamentale per sviluppare soluzioni efficaci e funzionanti, iterazione dopo iterazione, l’Italian Agile Movement ha organizzato un’intera giornata di incontri dal titolo “Individui e interazioni: mind the gap” presso l’ex Teatro Verdi di Ferrara.

Come team di consulenti MAS abbiamo quindi assistito a workshop ed eventi che hanno affrontato le ultime novità sulla disciplina Agile in generale e sugli approcci agili alla direzione aziendale ed al Project Management: un processo innovativo che mette insieme diverse metodologie specifiche come double diamond, design thinking e appunto Agile, in base al principio che l’approccio ibrido e iterativo permette la giusta responsabilizzazione da parte del product trio (manager, designer e ingegnere informatico) e degli altri componenti del gruppo di lavoro.

In particolare, nel workshop di gruppo “Building Agile Mindset: esplorare la progettazione iterativa” i partecipanti sono stati divisi in team cross-funzionali per svolgere attività di simulazione di un reale progetto per la costruzione di un prodotto. Con diversi ruoli, i progettisti hanno guidato i costruttori sulla base delle analisi, delle reali necessità e del valore da rilasciare, e i costruttori hanno ottimizzato le fasi operative per soddisfare le esigenze del cliente e del mercato, tutto grazie alle interazioni tra i membri del team.

Sono state dunque affrontate in modo agile le fasi di raccolta dei requisiti e definizione del contenuto dell’iterazione, di produzione, di presentazione del risultato dell’iterazione e di retrospettiva del lavoro di gruppo effettuato. Le pratiche Agile includono infatti lo sviluppo iterativo e incrementale, dove i progetti sono suddivisi in cicli brevi chiamati “sprint”: questo approccio permette di adattare rapidamente il progetto in base ai cambiamenti dei requisiti o delle condizioni di mercato.

In sintesi, il management Agile offre un framework dinamico e collaborativo che migliora l’efficienza e la qualità del prodotto, rispondendo rapidamente ai cambiamenti e mantenendo un focus continuo sul valore per il cliente. Un’occasione di aggiornamento professionale è così diventato un momento di network con numerose aziende molto orientate agli approcci agili.

I driver della Moda Sostenibile

I driver della Moda Sostenibile

Negli ultimi anni il fashion sostenibile sta guadagnando mercato, offrendo soluzioni per ridurre il suo impatto sull’ambiente. Descriviamo qui i fattori materiali e ideali che guidano i principali processi di trasformazione e innovazione delle aziende della moda verso una produzione sostenibile:

 

1. Consumo energetico ridotto: i brand della moda sostenibile spesso danno priorità alle pratiche di efficienza energetica nei loro processi produttivi. Possono utilizzare fonti di energia rinnovabile, implementare tecnologie di risparmio energetico o optare per la produzione locale per ridurre al minimo il consumo energetico legato ai trasporti. L’Unione Europea negli ultimi anni sta incentivando notevolmente il risparmio energetico delle imprese, offrendo aiuti all’innovazione come la Transizione 5.0.

2. Impronta di carbonio ridotta: l’industria della moda è nota per le sue significative emissioni di carbonio. La moda sostenibile si concentra su materiali ecologici, pratiche di produzione etiche e riduzione delle emissioni relative ai trasporti e all’uso dell’energia. Le aziende investono in sistemi di tracciabilità e blockchain per effettuare misurazioni accurate e poter quindi minimizzare le emissioni ed al contempo i costi.

3. Conservazione dell’acqua: la produzione tradizionale della moda (in particolare relativamente ad alcune materie prime molto diffuse, come il cotone) richiede grandi quantità di acqua, con conseguente inquinamento e impatto sulla scarsità di risorse idriche. La moda sostenibile promuove pratiche di risparmio idrico, come tecniche di tintura innovative, riciclaggio dell’acqua nei processi produttivi e scelta alternativa di materie prime.

4. Riduzione dei rifiuti: il fast fashion ha alimentato la cultura dell’abbigliamento usa e getta, provocando discariche stracolme e degrado ambientale. La moda sostenibile incoraggia il passaggio a un’economia circolare, in cui gli abiti sono progettati per durare più a lungo e i materiali vengono rivenduti o riciclati. Altre soluzioni già implementate da alcuni produttori sono ad esempio quelle relative a tessuti biodegradabili.

5. Sostituzione delle sostanze inquinanti: grazie alle numerose attività di ricerca e sviluppo effettuate dalle imprese più lungimiranti e innovative, accompagnate naturalmente da normative sempre più stringenti ormai diffuse in tutto il mondo (sebbene spesso diverse nei vari continenti, e non armonizzate), le sostanze inquinanti usate nella manifattura sono sostituite da elementi organici o da tecniche di produzione alternative, per esempio mediante uso di nanotecnologie. Tessuti tinti mediante coloranti naturali sono sempre più diffusi nel mondo del fashion.

6. Commercio equo e pratiche etiche: la moda sostenibile dà priorità al commercio equo e alle pratiche etiche, garantendo che i lavoratori ricevano salari equi e condizioni di lavoro sicure. Le imprese possono ottenere delle certificazioni e/o richiedere che i loro fornitori siano a loro volta certificati, in modo da non rendersi partecipi, anche involontariamente, di sfruttamento.

7. Preservazione della biodiversità: la moda sostenibile promuove l’uso di metodi di agricoltura biologica e rigenerante, riducendo la dipendenza da materiali sintetici derivati ​​da combustibili fossili. Scegliendo indumenti realizzati in cotone biologico o altri materiali sostenibili (lana, lino) si aiuta a proteggere la biodiversità e gli ecosistemi.

8. Economia circolare: la moda sostenibile incoraggia soluzioni di design innovative e approcci creativi alla moda. I designer spesso sperimentano il riutilizzo, la reinvenzione dei materiali o il riciclaggio alla fine del loro ciclo di vita, dando vita a pezzi di moda unici e irripetibili. Indicativa è la crescita negli ultimi tempi di portali web e app dedicati al commercio elettronico di indumenti usati.