DigitalMeet 2025: incontro su AI e Fashion

DigitalMeet 2025: incontro su AI e Fashion

Un appuntamento imperdibile per chi vive l’innovazione nel mondo della moda e del design: mercoledì 22 ottobre 2025 alle ore 17.00, nella splendida cornice di Villa Mocenigo a Cadoneghe (PD), si terrà l’evento “AI nei processi creativi del Fashion”, all’interno del programma ufficiale di DIGITALmeet 2025, il più grande festival italiano dedicato all’alfabetizzazione digitale per cittadini e imprese.

Il format scelto è quello della “unconference”, un incontro aperto e partecipativo, dove il pubblico non è solo spettatore, ma protagonista attivo del dibattito. Al centro dell’evento, l’esplorazione delle potenzialità dell’Intelligenza Artificiale Generativa applicata alla moda e al design: dalla creazione di concept e moodboard, fino alla realizzazione di prototipi.

Un team di esperti — tra imprenditori, creativi e professionisti del settore — affronterà il tema della trasformazione digitale nei processi creativi, dialogando direttamente con i partecipanti, anche mediante strumenti digitali. L’obiettivo è quello di stimolare riflessioni, condividere esperienze e tracciare nuove prospettive di collaborazione, velocità e sostenibilità nella filiera creativa del fashion.


Moderato dal consulente aziendale Walter Macorig (MAS Management Network), il panel vedrà la partecipazione di:

  • Gianluca Tacchella, Amministratore Delegato di Carrera Jeans
  • Massimo Giacon, stilista e artista
  • Barbara Avogliero, Enterprise Business Solution – Dedagroup Stealth

Sono attesi anche ospiti a sorpresa: manager, imprenditori, tecnici e rappresentanti del mondo digitale e della moda, pronti a condividere visioni e idee.

A dare il via ai lavori saranno gli studenti del corso di marketing dell’Università IUSVE di Venezia, che introdurranno il format dell’unconference e animeranno il coinvolgimento del pubblico, raccogliendo le domande e stimolando l’interazione tra sala e relatori. Lo spirito dell’evento è aperto e inclusivo: ogni partecipante potrà intervenire liberamente, porre domande, proporre spunti e contribuire alla conversazione, in un clima informale e stimolante.


L’ingresso è gratuito, ma è obbligatoria la registrazione tramite Eventbrite per garantire la sicurezza e il rispetto della capienza degli spazi di Villa Mocenigo.

ISCRIVITI QUI!


Nel caso in cui, la sera dell’evento, siano ancora disponibili posti, sarà possibile registrarsi anche in loco, sempre attraverso Eventbrite.

Vi aspettiamo per un confronto vivace e concreto su come l’AI stia rivoluzionando il futuro creativo della moda.

Evento di Team Building tra natura e strategia al Rifugio Larici da Alessio

Evento di Team Building tra natura e strategia al Rifugio Larici da Alessio

Il 26 e 27 settembre 2025 abbiamo svolto un coinvolgente evento di Team Building organizzato da MAS Management Network presso il suggestivo Rifugio Larici da Alessio, a Roana (VI), che ha visto la partecipazione di 14 collaboratori aziendali. Due giornate all’insegna della collaborazione, della strategia e del contatto con la natura, con l’obiettivo di rafforzare le dinamiche di gruppo in un contesto informale ma stimolante.

La serata di venerdì 26 settembre si è aperta con una cena conviviale, occasione perfetta per rilassarsi e creare un clima positivo tra i partecipanti. A seguire, le squadre si sono sfidate in un business game, un gioco a tema manageriale progettato per mettere alla prova abilità decisionali, pensiero critico e spirito di squadra.

Il giorno seguente, sabato 27 settembre, ha avuto luogo la parte più avventurosa del programma: una gara di orienteering a squadre lungo un percorso di qualche chilometro tra i prati e i boschi che circondano le malghe, con le mucche al pascolo a fare da cornice naturale. Durante il tragitto, i partecipanti hanno dovuto raccogliere informazioni e completare una serie di prove, orientandosi con mappe e indizi per raggiungere i diversi punti di controllo.

Il pernottamento al rifugio, reso ancor più suggestivo da un cielo piovoso nella notte e da un clima variabile soleggiato al mattino, ha aggiunto un tocco autentico all’esperienza, favorendo momenti di confronto e condivisione anche informali, immersi nella quiete dell’Altopiano.

L’evento, curato la MAS Management Network, ha rappresentato un’occasione preziosa per rafforzare la coesione tra i membri del team, attraverso attività che hanno unito divertimento, sfida e collaborazione, in un contesto naturale ricco di stimoli e bellezza.


 

 

 

Industria 4.0: circa 900 milioni ancora disponibili

Industria 4.0: circa 900 milioni ancora disponibili

Secondo le ultime comunicazioni del MIMIT e del GSE, risultano ancora disponibili circa 900 milioni di euro dei 2,2 miliardi stanziati per il credito d’imposta Transizione 4.0 riferito all’anno 2025. Questa riserva residua rappresenta un’opportunità concreta per le imprese che vogliono investire in beni strumentali tecnologicamente avanzati e digitalizzazione dei processi produttivi.

Quadro delle risorse e situazione attuale:

  • Il plafond complessivo 2025, fissato dalla Legge di Bilancio, era pari a 2,2 miliardi di euro.
  • Il termine per la prenotazione prioritaria delle risorse da parte delle imprese con comunicazione preventiva è scaduto il 17 luglio 2025.
  • A seguito di questa scadenza, il GSE ha quantificato le somme effettivamente vincolate, rendendo noto che circa 930 milioni di euro sono ancora utilizzabili.

Serve agire in fretta, la finestra si sta chiudendo: il tempo è un fattore cruciale. Con lo scorrimento già avviato da parte del GSE per riassegnare le risorse, le imprese in lista d’attesa stanno ricevendo le notifiche per completare la procedura: entro 30 giorni dalla comunicazione devono versare il 20% di acconto sull’investimento, pena la decadenza dell’accesso all’agevolazione. Inoltre, se a valle dello scorrimento dovessero permanere fondi inutilizzati, si aprirebbe una nuova possibilità anche per chi non ha ancora inviato la comunicazione preventiva, ma l’ordine cronologico sarà rigoroso. Per questo motivo, le imprese interessate devono attivarsi subito, predisponendo la documentazione e i preventivi tecnici richiesti, se vogliono sperare di accedere ai fondi ancora residui.

Modalità operative e iter previsto:

  • Scorrimento delle graduatorie: il GSE assegnerà progressivamente le risorse disponibili ai soggetti già in lista.
  • Pagamento dell’acconto: chi riceve comunicazione ha un mese per versare il 20% e confermare l’impegno.
  • Apertura a nuovi ingressi: in caso di ulteriori fondi disponibili, sarà possibile inviare nuove comunicazioni, ma sempre nel rispetto dell’ordine di ricezione.

Il quadro generale della “Transizione 4.0”: dal 2020 a oggi, il Piano Transizione 4.0 ha mobilitato oltre 29 miliardi di euro in crediti d’imposta per le imprese italiane, contribuendo alla modernizzazione dei processi produttivi, all’introduzione di tecnologie digitali e all’innovazione di filiera. Nonostante alcuni rallentamenti dovuti a vincoli tecnici e normative complesse, la misura resta uno dei principali strumenti fiscali per accompagnare l’industria verso un modello più efficiente, automatizzato e interconnesso.

In sintesi:

  • Su 2,2 miliardi stanziati per il 2025, oltre 900 milioni sono ancora disponibili.
  • Il GSE sta riassegnando le risorse alle imprese in lista d’attesa.
  • Le aziende hanno 30 giorni per confermare l’investimento con il pagamento dell’acconto.
  • Chi vuole accedere ora deve muoversi rapidamente: l’ordine cronologico sarà determinante.
46 miliardi di Euro per l’industria tedesca: il “Wachstumsbooster” rilancia la crescita e crea opportunità per l’Italia

46 miliardi di Euro per l’industria tedesca: il “Wachstumsbooster” rilancia la crescita e crea opportunità per l’Italia

Il governo tedesco ha approvato un piano economico di vasta portata, denominato “Wachstumsbooster” (Acceleratore della Crescita), che prevede 46 miliardi di Euro in sgravi fiscali a favore delle imprese tra il 2025 e il 2029. Questo maxi-pacchetto di misure ha l’obiettivo di rilanciare l’economia tedesca, sostenere gli investimenti e stimolare l’innovazione, in un momento in cui la Germania punta a mantenere la sua leadership industriale in Europa.

Super-ammortamento e riduzione della pressione fiscale

Il cuore del piano è l’introduzione di un super-ammortamento al 30% per gli investimenti in beni strumentali tra il 2025 e il 2027. In parallelo, è prevista una riduzione graduale dell’imposta sulle imprese, rendendo la Germania un ambiente fiscale più favorevole agli investimenti produttivi. Queste misure sono particolarmente rivolte alle PMI e alle imprese industriali, che rappresentano una parte importante del sistema economico tedesco.

Incentivi mirati per innovazione e transizione ecologica

Il “Wachstumsbooster” include anche incentivi per la mobilità elettrica, il rafforzamento delle agevolazioni fiscali alla Ricerca e Sviluppo, e interventi per facilitare il passaggio verso una produzione più digitale e sostenibile. L’obiettivo dichiarato è stimolare una crescita aggiuntiva del PIL tedesco pari allo 0,6% nel breve termine, ma con impatti ben più rilevanti nel medio-lungo periodo.

Le ricadute positive sull’industria italiana

Anche l’industria italiana potrebbe beneficiare indirettamente del piano tedesco. Le ragioni principali sono:

1. Aumento della domanda di beni strumentali e tecnologia Made in Italy
Le imprese tedesche, incentivando gli investimenti in macchinari e tecnologie, potrebbero intensificare l’importazione di componenti e soluzioni industriali prodotte in Italia, in particolare nei settori in cui il nostro Paese è già competitivo, come l’automazione, la meccanica di precisione, la robotica, la moda e il design.

2. Opportunità per le filiere integrate italo-tedesche
Molte imprese italiane sono parte delle catene di fornitura dell’industria tedesca, in particolare nei comparti automotive, chimico e manifatturiero. La ripresa degli investimenti in Germania può quindi portare a un effetto moltiplicatore anche per le PMI italiane fornitrici.

3. Spinta alla collaborazione in Ricerca e Sviluppo
Il rafforzamento degli incentivi R&S in Germania potrebbe favorire partnership transfrontaliere con imprese, università e centri di ricerca italiani, aprendo nuove opportunità di co-innovazione.

4. Effetto contagio sulle politiche industriali europee
Il successo del “Wachstumsbooster” potrebbe convincere altri Paesi europei, inclusa l’Italia, a varare pacchetti analoghi, aumentando la competitività dell’intero blocco UE e rafforzando la cooperazione industriale continentale.

Conclusioni

Il “Wachstumsbooster” non rappresenta solo un rilancio della Germania, ma può avere effetti a catena anche per partner economici come l’Italia. Se accompagnata da una strategia nazionale coerente, l’Italia potrebbe cogliere l’occasione per consolidare le relazioni industriali con la Germania, potenziare la propria presenza nelle filiere produttive europee e beneficiare di un clima economico più favorevole a livello continentale.

Moda e Sostenibilità: il punto per il 2025

Moda e Sostenibilità: il punto per il 2025

La moda è chiamata a una trasformazione radicale per rispondere alle crescenti richieste di sostenibilità e trasparenza. Nonostante i progressi, il settore affronta sfide significative in termini di impatto ambientale, innovazione tecnologica e cambiamento culturale.

Impatto Ambientale e Necessità di Decarbonizzazione – L’industria della moda è responsabile di circa il 10% delle emissioni globali di gas serra. Questo scenario richiede investimenti significativi per raggiungere gli obiettivi climatici. Secondo uno studio, per decarbonizzare completamente la filiera, saranno necessari investimenti fino a 30 miliardi di euro all’anno entro il 2030.

Innovazioni Tecnologiche: Intelligenza Artificiale e Tracciabilità – L’intelligenza artificiale (IA) sta emergendo come strumento chiave per migliorare la sostenibilità nel settore della moda. L’IA può ottimizzare la progettazione, la produzione e la logistica, riducendo gli sprechi e migliorando l’efficienza. Inoltre, l’introduzione del Passaporto Digitale del Prodotto, previsto obbligatorio in Europa dal 2027, permetterà ai consumatori di conoscere l’origine, la produzione e la fine vita dei capi, aumentando la trasparenza e la fiducia nel settore.

Materiali Sostenibili e Economia Circolare – L’adozione di materiali sostenibili è in crescita. Ad esempio, fibre ottenute da rifiuti di plastica e reti da pesca, oppure derivate dalle foglie di ananas, sono esempi di come l’industria stia abbracciando l’economia circolare. Questi materiali non solo riducono l’impatto ambientale, ma promuovono anche pratiche di produzione etiche.

Comportamento dei Consumatori e Barriere all’Acquisto – Nonostante l’interesse crescente per la moda sostenibile, persistono ostacoli all’acquisto. Fattori come il prezzo elevato, la paura del greenwashing e la mancanza di informazioni chiare influenzano le decisioni dei consumatori. La crescente consapevolezza e la domanda di trasparenza stanno spingendo le aziende a migliorare le loro pratiche e comunicazioni.

Collaborazioni e Modelli di Business Innovativi – Collaborazioni tra brand concorrenti stanno emergendo come strategie per promuovere la sostenibilità. Iniziative che condividono materiali e risorse produttive, sono esempi di come la cooperazione possa favorire l’adozione di pratiche sostenibili.

Riassumendo, le azioni necessarie per rendere la moda più sostenibile nel 2025 e oltre includono:

  • Decarbonizzazione della filiera: Per ridurre l’impatto ambientale, l’industria della moda deve investire in tecnologie verdi e ridurre le emissioni lungo tutta la catena di produzione. Ciò significa adottare fonti di energia rinnovabile, migliorare l’efficienza energetica e promuovere il riciclo e l’uso di materiali a bassa intensità di carbonio.
  • Trasparenza e Tracciabilità: È fondamentale che i brand migliorino la trasparenza sulle loro pratiche di approvvigionamento e produzione. Iniziative come il Digital Product Passport consentiranno ai consumatori di tracciare la provenienza e la sostenibilità di ogni capo d’abbigliamento, aumentando la fiducia nelle aziende che operano in modo responsabile.
  • Economia Circolare: L’industria della moda deve abbracciare i principi dell’economia circolare, promuovendo la produzione di capi durevoli e facilmente riciclabili. Questo include il miglioramento dei processi di riciclo e il design di prodotti che possano essere facilmente riutilizzati o smaltiti senza impatto ambientale negativo.
  • Educazione e consapevolezza del consumatore: I consumatori devono essere educati sulle scelte di acquisto sostenibili, su come distinguere tra pratiche reali e greenwashing, e sull’importanza di optare per prodotti etici. Ciò richiede una comunicazione chiara da parte dei marchi e un impegno a costruire una cultura del consumo responsabile.
  • Innovazione nei materiali: Le aziende dovranno investire in nuovi materiali sostenibili, come tessuti derivati da fonti vegetali o riciclati. Inoltre, occorre promuovere l’uso di tecnologie che riducano l’uso di acqua e prodotti chimici nelle fasi di produzione.
  • Collaborazioni intersettoriali: Le aziende dovranno collaborare non solo tra loro, ma anche con governi, ONG e altre entità per condividere conoscenze, risorse e best practices per affrontare le sfide comuni in modo più efficace.
  • Politiche pubbliche e regolamentazione: Le politiche governative dovranno incentivare la sostenibilità attraverso leggi che impongano standard più elevati in termini di riciclo, riduzione delle emissioni e trasparenza. Alcuni paesi hanno già introdotto normative che obbligano i brand a dichiarare l’impatto ambientale dei loro prodotti.

Il 2025 rappresenta un anno cruciale per la moda sostenibile. Le sfide sono molteplici, ma le opportunità per innovare e trasformare il settore sono altrettanto significative. Con l’adozione di tecnologie avanzate, l’uso di materiali sostenibili e un cambiamento nelle abitudini dei consumatori, la moda può evolversi verso un futuro più responsabile e consapevole.

Nuovo bando per autoproduzione energetica rivolto alle PMI

Nuovo bando per autoproduzione energetica rivolto alle PMI

Il bando per “Autoproduzione di energia da fonti rinnovabili nelle PMI” è una misura di sostegno destinata alle piccole e medie imprese che desiderano investire in impianti fotovoltaici o mini-eolici, eventualmente con sistemi di accumulo energetico per l’autoconsumo. Finanziato dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) il bando mira a promuovere la transizione energetica e a ridurre i costi energetici per le imprese.

In sintesi:

Le PMI possono beneficiare di contributi a fondo perduto, con un massimo del 40% per le piccole imprese e del 30% per le medie imprese, per un investimento compreso tra 30.000€ e 1 milione di euro. Le domande possono essere presentate dal 4 aprile al 17 giugno 2025. Le risorse disponibili ammontano a 320 milioni di euro, di cui una parte è riservata alle regioni del sud Italia e alle micro e piccole imprese.

Vantaggi principali:

Il bando offre numerosi vantaggi alle imprese, contribuendo a migliorarne la competitività e la Sostenibilità. Ecco un approfondimento sui principali benefici che le PMI possono ottenere attraverso questo incentivo:

1. Riduzione dei costi energetici
L’installazione di impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili (come impianti fotovoltaici, mini-eolici e sistemi di accumulo) consente alle PMI di produrre parte o tutta l’energia necessaria per il proprio processo produttivo. Ciò comporta una diminuzione dei costi legati alla bolletta energetica, che è una delle voci di spesa più rilevanti per molte piccole e medie imprese. In un contesto di aumenti dei costi dell’energia, questo vantaggio può essere determinante per migliorare la Sostenibilità economica a lungo termine dell’impresa.

2. Accesso a finanziamenti a fondo perduto
Il bando offre contributi a fondo perduto che rappresentano una riduzione immediata dei costi iniziali per l’installazione degli impianti, rendendo l’investimento in tecnologie rinnovabili molto più accessibile. Senza l’onere di dover rimborsare il contributo, le PMI possono concentrarsi sul ritorno economico e sull’implementazione della transizione energetica.

3. Sostenibilità ambientale e reputazione aziendale
Le imprese che adottano tecnologie per la produzione di energia rinnovabile non solo contribuiscono alla Sostenibilità ambientale, ma migliorano anche la propria immagine e reputazione sul mercato. Oggi i consumatori e i partner commerciali sono sempre più sensibili alle tematiche ecologiche. Le PMI che scelgono di ridurre le loro emissioni di CO2 e adottare pratiche più verdi possono beneficiare di un incremento dell’appeal e della fiducia da parte dei clienti, migliorando la loro competitività e potenzialmente accedendo a nuovi mercati. Inoltre, ridurre l’impatto ambientale può rappresentare un vantaggio strategico, specialmente per le imprese che operano in settori dove la sostenibilità è un valore importante.

4. Innovazione e aggiornamento tecnologico
Il bando favorisce l’adozione di tecnologie avanzate per la produzione di energia, spingendo le PMI verso un processo di innovazione tecnologica. Si tratta di soluzioni moderne che permettono alle imprese di aggiornare le proprie infrastrutture, migliorando l’efficienza operativa e l’affidabilità. L’adozione di queste tecnologie non solo migliora l’autosufficienza energetica, ma permette anche alle PMI di restare al passo con le evoluzioni del mercato e le normative europee in materia di energia e ambiente.

5. Resilienza alle fluttuazioni dei prezzi dell’energia
La dipendenza dalle fonti energetiche tradizionali, i cui prezzi possono variare in base a fattori geopolitici o economici, espone le PMI a rischi di instabilità dei costi. Investire in impianti di energia rinnovabile riduce la vulnerabilità a tali fluttuazioni. Una volta che l’impianto è operativo, i costi di produzione energetica sono più stabili e prevedibili, contribuendo a una migliore pianificazione economica per l’impresa.

6. Incentivi per la crescita
Infine, le PMI che partecipano al bando non solo beneficiano di vantaggi economici, ma possono anche ottenere un contributo per diventare leader nel campo della Sostenibilità, rendendo l’azienda più competitiva in un mercato globale sempre più orientato verso pratiche verdi. L’investimento in rinnovabili è infatti spesso percepito positivamente anche da investitori e istituzioni, oltre che dai potenziali talenti interessati, che premiano l’impegno verso la transizione ecologica.

Conclusioni:

In sintesi, il bando per “Autoproduzione di energia da fonti rinnovabili nelle PMI” rappresenta una grande opportunità per le imprese che desiderano ridurre i costi energetici, migliorare la propria competitività, e contribuire alla Sostenibilità ambientale, ottenendo al contempo un aiuto economico per la realizzazione dell’investimento e supporto consulenziale per una presentazione efficace della domanda.