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46 miliardi di Euro per l’industria tedesca: il “Wachstumsbooster” rilancia la crescita e crea opportunità per l’Italia

Il governo tedesco ha approvato un piano economico di vasta portata, denominato “Wachstumsbooster” (Acceleratore della Crescita), che prevede 46 miliardi di Euro in sgravi fiscali a favore delle imprese tra il 2025 e il 2029. Questo maxi-pacchetto di misure ha l’obiettivo di rilanciare l’economia tedesca, sostenere gli investimenti e stimolare l’innovazione, in un momento in cui la Germania punta a mantenere la sua leadership industriale in Europa.

Super-ammortamento e riduzione della pressione fiscale

Il cuore del piano è l’introduzione di un super-ammortamento al 30% per gli investimenti in beni strumentali tra il 2025 e il 2027. In parallelo, è prevista una riduzione graduale dell’imposta sulle imprese, rendendo la Germania un ambiente fiscale più favorevole agli investimenti produttivi. Queste misure sono particolarmente rivolte alle PMI e alle imprese industriali, che rappresentano una parte importante del sistema economico tedesco.

Incentivi mirati per innovazione e transizione ecologica

Il “Wachstumsbooster” include anche incentivi per la mobilità elettrica, il rafforzamento delle agevolazioni fiscali alla Ricerca e Sviluppo, e interventi per facilitare il passaggio verso una produzione più digitale e sostenibile. L’obiettivo dichiarato è stimolare una crescita aggiuntiva del PIL tedesco pari allo 0,6% nel breve termine, ma con impatti ben più rilevanti nel medio-lungo periodo.

Le ricadute positive sull’industria italiana

Anche l’industria italiana potrebbe beneficiare indirettamente del piano tedesco. Le ragioni principali sono:

1. Aumento della domanda di beni strumentali e tecnologia Made in Italy
Le imprese tedesche, incentivando gli investimenti in macchinari e tecnologie, potrebbero intensificare l’importazione di componenti e soluzioni industriali prodotte in Italia, in particolare nei settori in cui il nostro Paese è già competitivo, come l’automazione, la meccanica di precisione, la robotica, la moda e il design.

2. Opportunità per le filiere integrate italo-tedesche
Molte imprese italiane sono parte delle catene di fornitura dell’industria tedesca, in particolare nei comparti automotive, chimico e manifatturiero. La ripresa degli investimenti in Germania può quindi portare a un effetto moltiplicatore anche per le PMI italiane fornitrici.

3. Spinta alla collaborazione in Ricerca e Sviluppo
Il rafforzamento degli incentivi R&S in Germania potrebbe favorire partnership transfrontaliere con imprese, università e centri di ricerca italiani, aprendo nuove opportunità di co-innovazione.

4. Effetto contagio sulle politiche industriali europee
Il successo del “Wachstumsbooster” potrebbe convincere altri Paesi europei, inclusa l’Italia, a varare pacchetti analoghi, aumentando la competitività dell’intero blocco UE e rafforzando la cooperazione industriale continentale.

Conclusioni

Il “Wachstumsbooster” non rappresenta solo un rilancio della Germania, ma può avere effetti a catena anche per partner economici come l’Italia. Se accompagnata da una strategia nazionale coerente, l’Italia potrebbe cogliere l’occasione per consolidare le relazioni industriali con la Germania, potenziare la propria presenza nelle filiere produttive europee e beneficiare di un clima economico più favorevole a livello continentale.

Moda e Sostenibilità: il punto per il 2025

La moda è chiamata a una trasformazione radicale per rispondere alle crescenti richieste di sostenibilità e trasparenza. Nonostante i progressi, il settore affronta sfide significative in termini di impatto ambientale, innovazione tecnologica e cambiamento culturale.

Impatto Ambientale e Necessità di Decarbonizzazione – L’industria della moda è responsabile di circa il 10% delle emissioni globali di gas serra. Questo scenario richiede investimenti significativi per raggiungere gli obiettivi climatici. Secondo uno studio, per decarbonizzare completamente la filiera, saranno necessari investimenti fino a 30 miliardi di euro all’anno entro il 2030.

Innovazioni Tecnologiche: Intelligenza Artificiale e Tracciabilità – L’intelligenza artificiale (IA) sta emergendo come strumento chiave per migliorare la sostenibilità nel settore della moda. L’IA può ottimizzare la progettazione, la produzione e la logistica, riducendo gli sprechi e migliorando l’efficienza. Inoltre, l’introduzione del Passaporto Digitale del Prodotto, previsto obbligatorio in Europa dal 2027, permetterà ai consumatori di conoscere l’origine, la produzione e la fine vita dei capi, aumentando la trasparenza e la fiducia nel settore.

Materiali Sostenibili e Economia Circolare – L’adozione di materiali sostenibili è in crescita. Ad esempio, fibre ottenute da rifiuti di plastica e reti da pesca, oppure derivate dalle foglie di ananas, sono esempi di come l’industria stia abbracciando l’economia circolare. Questi materiali non solo riducono l’impatto ambientale, ma promuovono anche pratiche di produzione etiche.

Comportamento dei Consumatori e Barriere all’Acquisto – Nonostante l’interesse crescente per la moda sostenibile, persistono ostacoli all’acquisto. Fattori come il prezzo elevato, la paura del greenwashing e la mancanza di informazioni chiare influenzano le decisioni dei consumatori. La crescente consapevolezza e la domanda di trasparenza stanno spingendo le aziende a migliorare le loro pratiche e comunicazioni.

Collaborazioni e Modelli di Business Innovativi – Collaborazioni tra brand concorrenti stanno emergendo come strategie per promuovere la sostenibilità. Iniziative che condividono materiali e risorse produttive, sono esempi di come la cooperazione possa favorire l’adozione di pratiche sostenibili.

Riassumendo, le azioni necessarie per rendere la moda più sostenibile nel 2025 e oltre includono:

  • Decarbonizzazione della filiera: Per ridurre l’impatto ambientale, l’industria della moda deve investire in tecnologie verdi e ridurre le emissioni lungo tutta la catena di produzione. Ciò significa adottare fonti di energia rinnovabile, migliorare l’efficienza energetica e promuovere il riciclo e l’uso di materiali a bassa intensità di carbonio.
  • Trasparenza e Tracciabilità: È fondamentale che i brand migliorino la trasparenza sulle loro pratiche di approvvigionamento e produzione. Iniziative come il Digital Product Passport consentiranno ai consumatori di tracciare la provenienza e la sostenibilità di ogni capo d’abbigliamento, aumentando la fiducia nelle aziende che operano in modo responsabile.
  • Economia Circolare: L’industria della moda deve abbracciare i principi dell’economia circolare, promuovendo la produzione di capi durevoli e facilmente riciclabili. Questo include il miglioramento dei processi di riciclo e il design di prodotti che possano essere facilmente riutilizzati o smaltiti senza impatto ambientale negativo.
  • Educazione e consapevolezza del consumatore: I consumatori devono essere educati sulle scelte di acquisto sostenibili, su come distinguere tra pratiche reali e greenwashing, e sull’importanza di optare per prodotti etici. Ciò richiede una comunicazione chiara da parte dei marchi e un impegno a costruire una cultura del consumo responsabile.
  • Innovazione nei materiali: Le aziende dovranno investire in nuovi materiali sostenibili, come tessuti derivati da fonti vegetali o riciclati. Inoltre, occorre promuovere l’uso di tecnologie che riducano l’uso di acqua e prodotti chimici nelle fasi di produzione.
  • Collaborazioni intersettoriali: Le aziende dovranno collaborare non solo tra loro, ma anche con governi, ONG e altre entità per condividere conoscenze, risorse e best practices per affrontare le sfide comuni in modo più efficace.
  • Politiche pubbliche e regolamentazione: Le politiche governative dovranno incentivare la sostenibilità attraverso leggi che impongano standard più elevati in termini di riciclo, riduzione delle emissioni e trasparenza. Alcuni paesi hanno già introdotto normative che obbligano i brand a dichiarare l’impatto ambientale dei loro prodotti.

Il 2025 rappresenta un anno cruciale per la moda sostenibile. Le sfide sono molteplici, ma le opportunità per innovare e trasformare il settore sono altrettanto significative. Con l’adozione di tecnologie avanzate, l’uso di materiali sostenibili e un cambiamento nelle abitudini dei consumatori, la moda può evolversi verso un futuro più responsabile e consapevole.

Nuovo bando per autoproduzione energetica rivolto alle PMI

Il bando per “Autoproduzione di energia da fonti rinnovabili nelle PMI” è una misura di sostegno destinata alle piccole e medie imprese che desiderano investire in impianti fotovoltaici o mini-eolici, eventualmente con sistemi di accumulo energetico per l’autoconsumo. Finanziato dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) il bando mira a promuovere la transizione energetica e a ridurre i costi energetici per le imprese.

In sintesi:

Le PMI possono beneficiare di contributi a fondo perduto, con un massimo del 40% per le piccole imprese e del 30% per le medie imprese, per un investimento compreso tra 30.000€ e 1 milione di euro. Le domande possono essere presentate dal 4 aprile al 17 giugno 2025. Le risorse disponibili ammontano a 320 milioni di euro, di cui una parte è riservata alle regioni del sud Italia e alle micro e piccole imprese.

Vantaggi principali:

Il bando offre numerosi vantaggi alle imprese, contribuendo a migliorarne la competitività e la Sostenibilità. Ecco un approfondimento sui principali benefici che le PMI possono ottenere attraverso questo incentivo:

1. Riduzione dei costi energetici
L’installazione di impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili (come impianti fotovoltaici, mini-eolici e sistemi di accumulo) consente alle PMI di produrre parte o tutta l’energia necessaria per il proprio processo produttivo. Ciò comporta una diminuzione dei costi legati alla bolletta energetica, che è una delle voci di spesa più rilevanti per molte piccole e medie imprese. In un contesto di aumenti dei costi dell’energia, questo vantaggio può essere determinante per migliorare la Sostenibilità economica a lungo termine dell’impresa.

2. Accesso a finanziamenti a fondo perduto
Il bando offre contributi a fondo perduto che rappresentano una riduzione immediata dei costi iniziali per l’installazione degli impianti, rendendo l’investimento in tecnologie rinnovabili molto più accessibile. Senza l’onere di dover rimborsare il contributo, le PMI possono concentrarsi sul ritorno economico e sull’implementazione della transizione energetica.

3. Sostenibilità ambientale e reputazione aziendale
Le imprese che adottano tecnologie per la produzione di energia rinnovabile non solo contribuiscono alla Sostenibilità ambientale, ma migliorano anche la propria immagine e reputazione sul mercato. Oggi i consumatori e i partner commerciali sono sempre più sensibili alle tematiche ecologiche. Le PMI che scelgono di ridurre le loro emissioni di CO2 e adottare pratiche più verdi possono beneficiare di un incremento dell’appeal e della fiducia da parte dei clienti, migliorando la loro competitività e potenzialmente accedendo a nuovi mercati. Inoltre, ridurre l’impatto ambientale può rappresentare un vantaggio strategico, specialmente per le imprese che operano in settori dove la sostenibilità è un valore importante.

4. Innovazione e aggiornamento tecnologico
Il bando favorisce l’adozione di tecnologie avanzate per la produzione di energia, spingendo le PMI verso un processo di innovazione tecnologica. Si tratta di soluzioni moderne che permettono alle imprese di aggiornare le proprie infrastrutture, migliorando l’efficienza operativa e l’affidabilità. L’adozione di queste tecnologie non solo migliora l’autosufficienza energetica, ma permette anche alle PMI di restare al passo con le evoluzioni del mercato e le normative europee in materia di energia e ambiente.

5. Resilienza alle fluttuazioni dei prezzi dell’energia
La dipendenza dalle fonti energetiche tradizionali, i cui prezzi possono variare in base a fattori geopolitici o economici, espone le PMI a rischi di instabilità dei costi. Investire in impianti di energia rinnovabile riduce la vulnerabilità a tali fluttuazioni. Una volta che l’impianto è operativo, i costi di produzione energetica sono più stabili e prevedibili, contribuendo a una migliore pianificazione economica per l’impresa.

6. Incentivi per la crescita
Infine, le PMI che partecipano al bando non solo beneficiano di vantaggi economici, ma possono anche ottenere un contributo per diventare leader nel campo della Sostenibilità, rendendo l’azienda più competitiva in un mercato globale sempre più orientato verso pratiche verdi. L’investimento in rinnovabili è infatti spesso percepito positivamente anche da investitori e istituzioni, oltre che dai potenziali talenti interessati, che premiano l’impegno verso la transizione ecologica.

Conclusioni:

In sintesi, il bando per “Autoproduzione di energia da fonti rinnovabili nelle PMI” rappresenta una grande opportunità per le imprese che desiderano ridurre i costi energetici, migliorare la propria competitività, e contribuire alla Sostenibilità ambientale, ottenendo al contempo un aiuto economico per la realizzazione dell’investimento e supporto consulenziale per una presentazione efficace della domanda.

Cos’è il Phygital Marketing

In un periodo di grande cambiamento ed evoluzione veloce dei trend nel campo del marketing digitale, la strategia del phygital marketing  è particolarmente efficace per brand e aziende che vogliono ampliare il proprio pubblico di potenziali clienti e migliorare il ritorno di investimento in un breve periodo di tempo.

Con phygital marketing si intende l’unione delle due parole “physical”, fisico, e “digital”, digitale, ovvero una strategia che unisce il mondo reale a quello virtuale e contribuisce a creare una sorta di ponte, di collegamento, tra l’offline e l’online.

Il phygital marketing si rivela particolarmente performante per brand e aziende che vogliono potenziare le proprie strategie di crescita poiché risponde a delle esigenze del mercato. Nel settore sopracitato i tre elementi essenziali sono definiti come le tre “i” del phygital  e sono:

  • Immediatezza: ha a che fare con la possibilità di avere “tutto e subito”, a portata di click;
  • Immersione: si riferisce al fatto che l’utilizzo di dispositivi digitali attiva uno stato di forte concentrazione e immersione nell’attività;
  • Interazione: si riferisce alla facoltà di esplorare l’ambiente circostante attraverso tutti i cinque sensi (per esempio la possibilità di toccare con mano e testare i prodotti) e di interagire con il personale di vendita e con gli altri clienti.

Di fatto il phygital marketing offre l’opportunità di entrare in contatto in modo più efficiente con il pubblico sfruttando davvero tutti i canali, da quelli fisici a quelli digitali, integrandoli e facendoli dialogare tra loro.

Ecco alcuni esempi di strategie phygital nella moda:

  1. Virtual Try-On e Realtà Aumentata: brand come Gucci e Dior hanno introdotto la prova virtuale dei capi e degli accessori tramite AR su app e social media.

Amazon ha lanciato la funzione “Virtual Try-On for Shoes”, che permette di provare le scarpe prima dell’acquisto online.

  1. Smart Mirror nei Negozi: marchi come H&M e Ralph Lauren hanno installato specchi intelligenti nei camerini che suggeriscono capi abbinabili, mostrano varianti di colore e permettono di ordinare prodotti online se non disponibili in negozio.
  2. QR Code e Shopping Interattivo: i negozi di moda stanno utilizzando QR Code sui prodotti, che consentono ai clienti di accedere a informazioni extra, video e styling tips direttamente dal proprio smartphone.
  3. Eventi e Sfilate Virtuali: la Metaverse Fashion Week su Decentraland ha visto la partecipazione di brand come Dolce & Gabbana e Tommy Hilfiger.
  4. Personalizzazione con AI e Big Data: Nike e Adidas offrono scarpe personalizzabili tramite strumenti digitali che permettono ai clienti di scegliere colori e materiali.

Il phygital è la soluzione per la trasformazione dei negozi fisici nell’era digitale: gli spazi sono completamente ridefiniti per offrire una nuova customer experience utilizzando i tool digitali come il supporto alla vendita. In questo modo si soddisfano le esigenze di clienti che richiedono esperienze sempre più personalizzate e seamless.

In generale il phygital marketing è una strategia sempre più popolare tra i brand e le aziende e diventerà presto irrinunciabile per garantire la crescita di diversi tipi di business.

Imprese e Innovazione: Bandi di supporto a Digitalizzazione, Sostenibilità e Nuove Tecnologie

Nel panorama attuale, le imprese sono chiamate a confrontarsi con sfide sempre più complesse, che spaziano dalla Digitalizzazione alla Sostenibilità ambientale, fino all’Innovazione Tecnologica. In questo contesto, i bandi europei e quelli regionali offrono un’opportunità unica per le aziende che vogliono rimanere competitive e allo stesso tempo rispondere alle esigenze del mercato e delle normative in continua evoluzione. Le Regioni, in particolare, insieme all’Unione Europea, hanno sviluppato numerose iniziative per sostenere le imprese in questi settori cruciali. Ma quali sono i vantaggi concreti per le aziende che decidono di partecipare a questi bandi?

1. Accesso a Fondi Pubblici
Uno dei principali vantaggi dei bandi europei e regionali è l’accesso a crediti a fondo perduto o a tassi di interesse agevolati. Questi fondi possono essere utilizzati per finanziare progetti di ricerca, sviluppo e innovazione (R&D), di Digitalizzazione, di transizione ecologica e di miglioramento della competitività. In un periodo in cui molte imprese devono affrontare l’incertezza economica, l’opportunità di ricevere finanziamenti a fondo perduto o a condizioni vantaggiose è un’opportunità che non può essere sottovalutata.

2. Stimolo all’Innovazione Tecnologica
L’innovazione è uno degli elementi chiave per la crescita e la competitività di ogni impresa. I bandi europei e regionali offrono alle imprese l’opportunità di investire in nuove tecnologie, sviluppare soluzioni innovative e introdurre nuovi processi produttivi. Questi finanziamenti possono coprire una vasta gamma di attività: dall’adozione di tecnologie emergenti come l’intelligenza artificiale, la robotica, la blockchain, fino a progetti di ricerca per nuovi prodotti o servizi. La possibilità di ridurre i costi di innovazione permette alle imprese di competere a livello globale e di raggiungere standard di eccellenza.

3. Digitalizzazione e Crescita Digitale
La Digitalizzazione è un’altra area supportata da bandi sia europei che regionali. Le imprese che vogliono adattarsi alle nuove tecnologie digitali possono ottenere finanziamenti per l’acquisto di software, la creazione di infrastrutture tecnologiche, la formazione dei dipendenti e l’integrazione di soluzioni cloud. I bandi per la digitalizzazione, in particolare, sono destinati a rendere le imprese più competitive, ridurre i costi operativi e migliorare l’efficienza dei processi aziendali. Le PMI, in particolare, possono beneficiare di questi strumenti per superare il gap tecnologico rispetto alle grandi aziende, favorendo così una vera e propria inclusione nel mercato digitale globale.

4. Sostenibilità Ambientale e Green Economy
La sostenibilità è uno dei temi più rilevanti e urgenti nel contesto economico attuale. L’Unione Europea e le Regioni italiane stanno promuovendo diversi bandi per supportare le imprese nella transizione verso un modello di economia circolare e sostenibile. Le aziende che investono in energie rinnovabili, riduzione delle emissioni di CO2, efficienza energetica e gestione sostenibile delle risorse possono beneficiare di finanziamenti per realizzare progetti che riducono il loro impatto ambientale. La partecipazione a tali bandi non solo contribuisce a un miglioramento della reputazione aziendale, ma permette anche di rispondere alle normative sempre più stringenti in materia di sostenibilità.

5. Collaborazioni e Partnership
Molti bandi europei e regionali promuovono la collaborazione tra imprese, università, centri di ricerca e enti pubblici. Partecipare a progetti collaborativi consente alle imprese di beneficiare di nuove competenze, conoscenze e tecnologie, sviluppando sinergie che altrimenti non sarebbero possibili. Le partnership possono portare vantaggi anche sul piano della visibilità e della creazione di reti internazionali, ampliando le opportunità di business e di ricerca a livello globale.

6. Incentivi per le PMI
Le piccole e medie imprese sono uno degli obiettivi principali della politica economica sia europea che regionale. I bandi destinati alle PMI mirano a migliorare la competitività delle imprese di dimensioni ridotte, fornendo risorse per l’adozione di nuove tecnologie, per la formazione, per l’internazionalizzazione e per l’accesso a nuovi mercati. Le Regioni, in particolare, sviluppano strumenti finanziari che permettono alle PMI di realizzare investimenti senza dover sostenere rischi economici eccessivi.

7. Semplificazione e Supporto Amministrativo
Molti bandi sono stati concepiti per semplificare la partecipazione delle imprese, con procedure burocratiche meno complesse rispetto al passato. Inoltre, sia l’Unione Europea che le Regioni italiane offrono supporto tecnico e amministrativo durante tutte le fasi di presentazione dei progetti, contribuendo a rendere l’intero processo più accessibile e trasparente. Le imprese che non sono esperte nella gestione di progetti complessi possono beneficiare di consulenze specializzate, che aumentano le probabilità di successo nella partecipazione ai bandi.

Conclusioni
I bandi europei e regionali per l’Innovazione tecnologica, la Digitalizzazione e la Sostenibilità rappresentano un’opportunità imperdibile per le imprese, grandi e piccole che siano. L’accesso a finanziamenti, il sostegno all’innovazione, la transizione digitale e la promozione di pratiche sostenibili sono elementi essenziali per restare competitivi e rispondere alle sfide globali. Le aziende che decidono di partecipare a questi bandi non solo beneficiano di risorse economiche ma anche di nuove opportunità di crescita, sviluppo e collaborazione internazionale, elementi cruciali per il successo nel lungo periodo.

Sostenibilità energetica e ambientale: vantaggi per le imprese

La Sostenibilità energetica e ambientale è un tema sempre più centrale nel panorama economico globale e italiano, con un impatto significativo anche sul settore imprenditoriale. Le aziende italiane, per rispondere alle sfide ecologiche e alle richieste dei consumatori, stanno sempre più orientandosi verso modelli di business che integrano principi di Sostenibilità. Di seguito vengono esplorati i principali vantaggi che le imprese italiane possono ottenere adottando politiche di Sostenibilità energetica e ambientale.

1. Riduzione dei Costi Operativi
Un aspetto fondamentale della sostenibilità energetica è l’efficienza energetica. Investire in tecnologie a basso consumo e in processi produttivi più efficienti può ridurre significativamente i costi operativi a lungo termine. L’adozione di impianti di autoproduzione o di fonti energetiche rinnovabili come il solare, l’eolico o il geotermico, unita all’ottimizzazione dei consumi, consente alle aziende di ridurre le bollette energetiche e di migliorare il loro bilancio economico. Inoltre, una gestione più efficiente dell’energia porta a minori sprechi e a una riduzione dei costi legati alla gestione delle risorse.

2. Miglioramento dell’Immagine Aziendale
Le imprese che adottano pratiche sostenibili vengono percepite positivamente dai consumatori, dai partner commerciali e dalla società in generale. La crescente sensibilità riguardo ai temi ambientali spinge i consumatori a premiare le aziende che si impegnano concretamente nella riduzione del loro impatto ambientale. Un impegno pubblico nella Sostenibilità energetica e ambientale può quindi favorire l’acquisizione di nuovi clienti e il rafforzamento della fedeltà dei clienti esistenti. La “green reputation” diventa un elemento di differenziazione importante in un mercato sempre più competitivo.

3. Accesso a Incentivi Fiscali e Sovvenzioni
Il governo italiano e l’Unione Europea hanno predisposto una serie di incentivi fiscali e sovvenzioni per le aziende che investono in soluzioni energetiche più sostenibili. Tra questi, si annoverano detrazioni fiscali, crediti d’imposta e contributi per l’adozione di tecnologie verdi. Ad esempio, il piano “Transizione 5.0” offre agevolazioni alle imprese che investono in tecnologie innovative, in particolare per l’efficienza energetica. Sfruttare questi incentivi consente alle aziende di ammortizzare i costi iniziali degli investimenti in Sostenibilità.

 

4. Conformità con le Normative Ambientali
Le normative italiane ed europee in materia di ambiente sono sempre più rigide. Adottando fin da subito pratiche sostenibili, le imprese possono anticipare i cambiamenti normativi e evitare sanzioni legate a violazioni ambientali. L’adozione di un sistema di gestione ambientale, come la certificazione ISO 14001, o l’implementazione di nuovi processi aziendali volti alla Tracciabilità di prodotto e di filiera, aiutano le aziende a ridurre il proprio impatto ambientale, nonché a farsi trovare pronte all’applicazione delle prossime norme europee sul Passaporto Digitale.

5. Maggiore Resilienza e Competitività
Le aziende che adottano strategie sostenibili sono in grado di affrontare meglio i rischi legati al cambiamento climatico e alle fluttuazioni dei prezzi energetici. La crescente instabilità dei prezzi delle risorse naturali, come il petrolio e il gas, spinge le imprese a diversificare le proprie fonti di energia e a migliorare l’autosufficienza energetica. Inoltre, la crescente domanda di prodotti e servizi eco-friendly da parte dei consumatori rappresenta un’opportunità di business, permettendo alle imprese di differenziarsi sul mercato.

6. Coinvolgimento e Soddisfazione dei Dipendenti
Le politiche aziendali che privilegiano la Sostenibilità non solo attraggono i consumatori, ma anche i talenti. Molti dipendenti, soprattutto tra le generazioni più giovani, preferiscono lavorare per aziende che condividono i loro valori ecologici e sociali. Implementare pratiche sostenibili contribuisce a creare un ambiente di lavoro positivo, dove i dipendenti si sentono parte di una causa più grande. La soddisfazione e il coinvolgimento dei dipendenti sono direttamente collegati a una maggiore produttività e a una minore rotazione del personale.

7. Opportunità di Innovazione e Crescita
La transizione verso modelli di business sostenibili offre alle imprese l’opportunità di innovare. L’introduzione di nuovi prodotti e servizi “green” può aprire nuove nicchie di mercato e stimolare la crescita aziendale. Le soluzioni innovative in ambito energetico e ambientale, come l’economia circolare, la mobilità elettrica o l’uso di materiali ecologici, offrono opportunità di sviluppo in settori emergenti. Investire in queste soluzioni permette alle aziende di acquisire un vantaggio competitivo in un mercato in rapida evoluzione.

8. Benefici per la Comunità e il Territorio
Le imprese che promuovono la Sostenibilità energetica e ambientale contribuiscono al benessere delle comunità in cui operano. Meno inquinamento, riduzione dei rifiuti e minor consumo di risorse naturali sono benefici tangibili per il territorio. Inoltre, le imprese che partecipano a iniziative locali, come il recupero di energie da fonti rinnovabili o il riciclo, rafforzano il proprio legame con la comunità, creando un circolo virtuoso che favorisce il benessere collettivo.

Conclusioni
In un contesto globale che impone sfide sempre più urgenti in termini di Sostenibilità ambientale, le imprese italiane possono trarre numerosi vantaggi adottando strategie che favoriscono l’efficienza energetica e la tutela dell’ambiente. La riduzione dei costi operativi, il miglioramento dell’immagine aziendale, il rispetto delle normative, e la possibilità di innovare sono solo alcuni dei benefici che le aziende possono ottenere. Investire in Sostenibilità non è più solo una questione di responsabilità sociale, ma una scelta strategica che consente di aumentare la competitività e garantire il successo a lungo termine.

Industria 5.0 e 4.0: tutte le novità 2025

Il Piano Transizione 5.0, in complementarità con il Piano Transizione 4.0, è volto a incentivare il processo di trasformazione energetica e digitale delle imprese relativamente ad investimenti in beni materiali, pannelli fotovoltaici, formazione e dispositivi industriali avanzati, effettuati nel biennio 2024-2025. Si tratta di una dotazione finanziaria complessiva pari a 6,3 miliardi di euro, in linea con le azioni di breve e medio periodo previste dal piano REPowerEU, allo scopo di trasformare i processi produttivi delle imprese, rispondendo alle sfide poste dalle transizioni “gemelle”, energetica e digitale.

Con la legge di Bilancio 2025 (legge 30 dicembre 2024, n. 207), il governo italiano ha approvato gli emendamenti precedentemente discussi che vanno ad incidere sull’attuazione dei piani 4.0 e 5.0, modificandoli in parte. Ecco un elenco delle novità già in vigore:

Transizione 4.0:

  • STOP AGLI INCENTIVI PER SOFTWARE 4.0: il contributo relativo all’acquisto ed interconnessione di beni immateriali 4.0, precedentemente fissato con aliquota 10%, è stato completamente rimosso.
  • TETTO DI SPESA SUI BENI 4.0 ACQUISTATI NEL 2025: è fissato a 2,2 miliardi di euro il tetto di spesa per gli incentivi su beni materiali 4.0 acquistati nel 2025. Questo significa che per gli investimenti effettuati quest’anno è bene prenotare il credito al più presto, poiché non verrà più erogato una volta esaurita la soglia dei 2,2 miliardi. Il tetto di spesa non si applica su investimenti effettuati gli anni precedenti.

Transizione 5.0:

  • NUOVE ALIQUOTE: si passa dagli attuali tre scaglioni a due sole soglie di investimento: fino a 10 milioni e da 10 a 50 milioni di euro. Per investimenti fino a 10 milioni, le aliquote sono del 35%, 40%, e 45% (a seconda del risparmio energetico).
  • CUMULABILITA’: introdotta la possibilità di cumulare le misure del Piano Transizione 5.0 con misure nazionali ed europee, inclusi anche i crediti d’imposta per gli investimenti in area ZES (Zone Economiche Speciali).
  • MAGGIORAZIONI PER PANNELLI FOTOVOLTAICI: i pannelli devono essere prodotti in Europa, ma sono stati aggiunti pannelli di tipologia a), oltre a quelli già presenti di tipologia b) e c). Quindi in definitiva:
    • Pannelli tipologia a) (efficienza al 21,5%): maggiorazione 30%;
    • Pannelli tipologia b) (efficienza dal 23,5%): maggiorazione 40%;
    • Pannelli tipologia c) (efficienza dal 24%): maggiorazione 50%.
  • SOSTITUZIONE MACCHINARI OBSOLETI: introdotta una semplificazione per la sostituzione di macchinari obsoleti (il cui ammortamento è cioè terminato da almeno 2 anni), per i quali si può omettere di calcolare il risparmio energetico, assestandosi così comunque sull’aliquota del 35%.

 

Il Piano “Transizione 5.0” rientra tra le misure disciplinate dal Decreto 24 luglio 2024 pubblicato in Gazzetta Ufficiale n°183/2024, che reca le modalità attuative della disciplina di cui all’articolo 38 del Decreto-legge 2 marzo 2024, n°19, convertito, con modificazioni, dalla legge 29 aprile 2024, n. 56.

Innovazione digitale e automazione industriale nel Fashion – resoconto DigitalMeet 2024

Al DigitalMeet 2024 è stato dedicato un focus sulle nuove tecnologie per il comparto industriale italiano della moda: automazione, intelligenza artificiale, innovazione digitale, realtà aumentata, interconnessione dei sistemi, industria 4.0 e 5.0; questi i principali temi discussi durante l’incontro “L’Automazione nel Fashion”, svoltosi martedì 22 ottobre a Vicenza nella prestigiosa sede di Palazzo Thiene Bonin Longare.

A coinvolgere il pubblico ci hanno pensato gli esperti del panel organizzato da MAS Management Network e costituito da rappresentanti dell’industria del fashion italiano, dei comitati tecnici del comparto moda, nonché di Assomac, l’associazione nazionale che aggrega e rappresenta i costruttori italiani di tecnologie per calzature, pelletteria e conceria.

Ad una panoramica dei trend di innovazione nell’industria del fashion (digitalizzazione e IOT, industrializzazione di operazioni mediante implementazione di macchine tecnologicamente avanzate, utilizzo di intelligenza artificiale e realtà aumentata per supportare le attività degli operatori, integrazione digitale dei sistemi e gestioni di flussi dati) si sono affiancate riflessioni sulle criticità relative alla loro effettiva applicazione, con esempi concreti e dimostrazioni pratiche.

Con un visore 3D è oggi possibile eseguire attività di lavoro e manutenzione a distanza; mediante protocolli di automazione si possono raccogliere Big Data relativi a macchine e impianti di produzione per registrare lavorazioni e consumi di energia e acqua, su cui eseguire analisi di business intelligence di grande utilità per attuare politiche di Sostenibilità; con l’innovazione digitale si può aumentare la sicurezza sul luogo di lavoro ed affrontare seriamente il tema della cybersecurity; le tecniche Blockchain sono di grande aiuto per pervenire ad una tracciabilità completa di prodotto; tramite l’implementazione di nuovi software e App possono essere spinte innovazioni anche gestionali e organizzative.

L’industria italiana deve rimanere al passo e dimostrarsi partecipe delle decisioni che vengono prese in Europa, facendo valere maggiormente il proprio peso nelle decisioni politiche, anche da un punto di vista tecnico, rivendicando le proprie peculiarità e difendendo l’artigianalità ed il know-how. Per non rimanere indietro servono ingenti investimenti, ed è bene sfruttare incentivi ed opportunità come Industria 4.0 e Transizione 5.0 senza temere il cambiamento.

Gli obiettivi di medio periodo sono infatti la Sostenibilità e l’innovazione digitale, raggiungibili anche grazie al rinnovamento dei macchinari e all’utilizzo delle nuove tecnologie che permettono automazione industriale, raccolta e analisi dei dati, tracciabilità, risparmio energetico e riduzione dell’impatto ambientale, integrazione di filiera e in definitiva aumento della competitività.

La strada è ancora lunga ma ben delineata: il settore moda ha il difficile compito di fare innovazione mantenendo le proprie caratteristiche tipiche, fatte anche di stile, tradizione, design, alta qualità dei prodotti e artigianalità.

DigitalMeet2024: evento “L’Automazione nel Fashion”

EVENTO della rassegna DIGITALMEET2024:

L’Automazione nel Fashion

“Il ruolo delle macchine nella produzione artigiana delle eccellenze del fashion”

MARTEDI 22 OTTOBRE, ore 16.30 – presso la sede di Confindustria Vicenza – Palazzo Thiene Bonin Longare – Corso Palladio, 13 – VICENZA



Siamo lieti di invitarvi all’evento “L’AUTOMAZIONE NEL FASHION: Il ruolo delle macchine nella produzione artigiana delle eccellenze del fashion”, che si terrà il 22 ottobre 2024 alle ore 16.30 nell’ambito della rassegna annuale DigitalMeet.

Questo evento unico nel suo genere non sarà la solita conferenza, ma una unconference moderna, aperta alle domande e alla partecipazione attiva del pubblico. Avrete l’opportunità di confrontarvi con un panel di specialisti sulle nuove tecnologie applicate ai processi della fashion industry, con un focus particolare sull’artigianato e le imprese emergenti.


Perché partecipare?

  • Approfondimenti: Scopri il ruolo dell’automazione, delle macchine e degli impianti innovativi nel settore della moda.
  • Interazione: Partecipa attivamente con domande e discussioni aperte.
  • Esperti del settore: Ascolta e interagisci con esperti che forniranno consigli pratici e presenteranno casi di applicazioni innovative.

Non perdere questa occasione per esplorare come l’automazione può trasformare e rinnovare le aziende della moda!


Dettagli dell’evento:


Relatori:

  • Mauro BergozzaVicepresidente Assomac
  • Cristiano PaccagnellaDirettore Generale Omac
  • Pietro PinPresidente Commissione Tessile e Abbigliamento UNI
  • Andrea FavazziResponsabile Dipartimento Tecnologico Assomac
  • Luigi BalestriniCEO Fconn, esperto di tematiche di automazione nel Fashion

Conduce Walter Macorig, consulente direzionale MAS e docente universitario IUSVE specializzato nell’industria del Fashion.


Partecipazione gratuita previa iscrizione on-line:

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Come la 5.0 può aiutare l’industria del fashion

L’industria della moda, nota per la sua creatività e innovazione, nonché per la vicinanza e dipendenza dal suo pubblico e dalla sua clientela, si trova di fronte a una sfida cruciale: integrare la Sostenibilità nei processi produttivi per ridurre l’impatto ambientale, ancor più di quanto fatto nel recente passato, in modo da poterlo comunicare adeguatamente. I consumatori sono sempre più consapevoli dell’importanza di un approccio sostenibile alla moda e cercano marchi che si impegnino per ridurre l’inquinamento, il consumo di risorse e il ricorso a pratiche dannose per l’ambiente.

Un driver fondamentale della produzione sostenibile è il risparmio energetico. Negli ultimi anni, sempre più marchi e aziende del settore si stanno impegnando a ridurre il consumo energetico nelle fasi di produzione e distribuzione. Grazie all’adozione di tecnologie più efficienti e all’ottimizzazione dei processi, è possibile ridurre significativamente l’impatto ambientale legato al consumo di energia.

Il piano “Transizione 5.0” per le aziende offre opportunità e incentivi in questo senso, supportando con finanziamenti sotto forma di credito d’imposta, per il biennio 2024-2025, investimenti che comportino un risparmio energetico. Ma quali potrebbero essere praticamente le tecnologie finanziabili, in grado di portare vantaggi in termini di Sostenibilità e innovazione tecnologica alle aziende del settore fashion?

Ecco alcuni esempi:

  • Nuovi macchinari tecnologicamente avanzati e interconnessi (cucitrici, macchine da taglio, stenditori, stiratrici ecc.): possono rientrare nei progetti 5.0 e concorrere al risparmio energetico, di stabilimento e di processo, rispetto a macchinari obsoleti e meno avanzati.
  • Pannelli fotovoltaici: permettono l’auto-generazione di energia ed il risparmio sulla bolletta elettrica, favorendo il minore consumo dalla rete. Costituiscono probabilmente uno degli elementi più importanti della 5.0 (godono inoltre di maggiorazioni a seconda della loro efficienza), pur non essendo obbligatorio includerli nel progetto complessivo di investimento.
  • Dispositivi di efficientamento energetico: permettono di ottimizzare la gestione dell’energia nel reparto produttivo, spesso includono un monitoraggio avanzato dei consumi e dei risparmi, e possono essere interconnessi al sistema informativo di fabbrica.
  • Impianti di recupero termico: permettono il recupero dell’energia termica e di conseguenza abbattono le necessità energetiche (sotto forma di gas o elettricità) per il riscaldamento dei fluidi.
  • Software e App di monitoraggio: si tratta di applicativi specificamente programmati per il monitoraggio dei consumi di energia, che consentono di implementare in azienda processi di controllo e gestione del risparmio energetico.
  • Formazione 5.0: può essere erogata ai dipendenti per rimanere al passo sui temi della digitalizzazione e della Sostenibilità.

Questi elementi principali ed altri possono essere sfruttati all’interno dei progetti 5.0 per pervenire ad un risparmio energetico per le imprese: qualora esso si dimostri superiore al 10% (per unità produttiva) o 15% (per processo produttivo), la percentuale di finanziamento delle spese per gli investimenti 5.0 può superare il 45% del totale.

Il risparmio energetico e la Sostenibilità sono elementi chiave per plasmare il futuro dell’industria del fashion. Mediante impegni concreti e coordinati è possibile agire su processi di innovazione aziendale complessivi, dalla filosofia di brand al rinnovamento delle tecnologie di produzione, dai processi avanzati di monitoraggio e gestione ad un utilizzo accorto, calcolato e ingegnerizzato delle risorse. Dal punto di vista dei consumi energetici, la “Transizione 5.0” è un’opportunità da cogliere per tempo: i fondi sono ingenti (6,3 miliardi di € in due anni per l’Italia), ma il tempo è poco (fine 2025).