Il controllo di gestione nelle PMI

Il controllo di gestione nelle PMI

Il mondo sta attraversando, oramai da qualche anno,  la più grave crisi finanziaria dopo quella del ’29. Risulta quindi importante chiedersi quale ruolo debba avere, in tale contesto, il controllo di gestione nelle nostre PMI; è davvero importante e tale da poter contribuire alle performance dell’azienda oppure è soltanto un’attività aggiuntiva, un sovraccarico di lavoro per gli amministrativi già alle prese con la contabilità e i sempre più frequenti solleciti di pagamento.

A parere di chi scrive, il Controllo di Gestione  viene  spesso identificato come  il controllo dei costi (c.d. cost accounting and control), ma al contrario, si tratta di un importante insieme di strumenti a supporto della crescita aziendale. L’implementazione in azienda di un buon sistema di controllo di gestione infatti permette di capire se si sulla rotta giusta rispetto alla mission (visione strategica di lungo periodo) e agli  obiettivi operativi di più breve periodo, consente di valutare la bontà di una strategia di sviluppo individuando i settori dove conviene investire o, al contrario,  disinvestire,  fornisce strumenti pratici per monitorare i flussi finanziari e via dicendo.

Per quanto riguarda il monitoraggio della redditività dei diversi settori aziendali, si tratta di rispondere a domande del tipo “ Quanto è importante, specialmente in un momento di crisi, sapere esattamente dove l’azienda guadagna e dove perde? “ oppure “Qual è la marginalità delle diverse aree di business? “. Grazie alle informazioni elaborate dal controllo di gestione, è infatti possibile indirizzare le scelte aziendali sulle situazioni remunerative ed intervenire laddove si generano perdite o profitti non adeguati. Gli strumenti principali in questo senso sono la contabilità analitica, il reporting “segmentale” (cioè strutturato “per aree di business”) e le varie analisi di redditività correlate, che possono spingersi fino ai singoli prodotti, clienti e/o commesse.

In  merito all’utilizzo dei budget (master budget e budget settoriali), anche nelle nostre PMI dovrebbero finalmente affermarsi concetti importanti volti a far comprendere come alle “persone chiave” devono essere assegnati obiettivi chiari (fatturato, acquisizione ordini, produzione realizzata, marginalità, produttività e poco altro ) e misurabili; in corso d’opera,  si verifica se e quanto gli obiettivi vengono raggiunti e le motivazioni degli eventuali scostamenti. Gli strumenti operativi da utilizzare sono quindi il budget ed il reporting, ovvero l’assegnazione di obiettivi ed il processo di verifica.

La finanza, infine, deve essere (il più possibile) governata e non subita. In questo periodo storico difficile per le nostre PMI, sono sempre più le aziende che hanno il problema dei clienti che non pagano (ritardi e insoluti). Ma proprio per questo, a maggior ragione, è indispensabile predisporre un piano B e a volte un piano C. Molte sono le azioni che si possono compiere per governare la finanza, ma risulta fondamentale muoversi con un certo anticipo e questo risultato si può conseguire soltanto attraverso un efficace sistema di monitoraggio e gestione dei flussi di cassa.

Naturalmente la mappa degli strumenti del controllo di  gestione non si esaurisce certo qui, si pensi soltanto al monitoraggio della concorrenza (benchmarking) o alla balance scorecard, strumento di supporto nella gestione strategica dell’impresa che permette di tradurre la mission aziendale  e la strategia in un insieme coerente di misure di performance, facilitandone la misurabilità.

Dal Crowd-Computing al Hyper-Local: nuovi modelli di business in Internet

Dal Crowd-Computing al Hyper-Local: nuovi modelli di business in Internet

Se ne è parlato oggi al Forum ICT della Business School CUOA al convegno Nuovi modelli di business nell’era di Internet.

Sono sempre di più le evidenze anche quantitative che il mercato e il business stia subendo una forte virata verso internet e l’online.
Ne avevamo anche parlato in un nostro articolo precedente che accennava ad alcuni dati emersi da un recente studio del Politecnico di Milano.

Ma senza disturbare gli economisti e gli statistici ci sembra abbastanza ovvio ed evidente che oramai gli acquisti online e nuovi modalità di business si stanno facendo avanti in modo sempre più rilevante.

Internet oramai ce l’abbiamo tutti, ogni famiglia dispone di un computer o uno smartphone o tablet, la carta di credito – magari di quelle a scalare – è molto diffusa, ogni azienda ha il suo sito web… Insomma non ci sono più scuse e Internet è un assodato strumento per fare business.

Oggi al CUOA il tema affrontato è stato proprio quello dei nuovi modelli di business.
Online infatti non vuol dire solo e per forza eCommerce per fare gli acquisti con il carrello elettronico ma ci sono anche molte altre iniziative assolutamente innovative che consento di sviluppare attività commerciali o di promozione attraverso i nuovi strumenti della rete: il web, le app per gli smartphone, ed altro ancora.

Al convegno si sono presentati TRE casi di studio reali, due già ben noti a noi di MAS trattandosi di startup che in qualche modo abbiamo seguito fin dalla nascita. E’ stato anzi molto interessante vedere come idee sulla carta si siano effettivamente concretizzate in società operative.

Prima è stato presentato il caso di eCommerce abbastanza classico di Franklin & Marshall, un’industria italiana del fashion che forte del proprio marchio specie nei mercati stranieri sta conoscendo un successo di vendite on-Line assolutamente rilevante.

Poi il giovane designer Davide Scomparin ci ha presentato DESALL il suo nuovo sito – in lancio in questi giorni – che invece è una assoluta prima mondiale. Si tratta di un cosiddetto marketplace nel quale si scambiano domanda ed offerta di sevizi di “Design Industriale”. In sostanza un’azienda cerca idee e progetti per il design di propri prodotti e quindi lancia in Internet una gara dove i designer da tutto il mondo – professionisti o appassionati hobbisti – possono candidarsi e proporre le proprie idee.
Questo approccio si inserisce nel tema del Crowd-Sourcing ovvero del nuovo fenomeno reso possibile dagli strumenti Internet nel quale si fa leva sulla intelligenza collettiva e nel quale i molti si aggregano con le loro idee e servizi per produrre nuovi significati e nuovo valore. Tema affascinante ed attuale sul quale intendo approfondire in uni dei prossimi articoli.

Poi è stata la volta di Guido Oselladore di CuPuppo, un nuovo portale che vende “buoni sconto” per servizi e prodotti vari. In qualche modo assomiglia al più noto Groupon americano, leader di mercato, ma se ne differenzia in quanto CuPuppo ha un approccio iperlocale anche supportato dai network radiofonici locali diffusi in tutta Italia. In questo caso si inserisce in un altro filone di modelli definiti Hyper-Local, che ovvero sfruttano la prossimità fisica e le specificità locali ma rese fruibili e ricaricabili attraverso i paradigmi del Web.

Nel convegno abbiamo quindi avuto una prima pratica esemplificazioni di come grazie ad Internet sia possibile creare nuovo valore e come si possa creare imopresa in modo assolutamente innovativo.

Su questi temi saremo presto presenti con ulteriori approfondimenti.

Finanziamenti per la formazione su tecniche di gestione aziendale avanzate

Finanziamenti per la formazione su tecniche di gestione aziendale avanzate

Di recente la Regione Veneto ha stanziato dei fondi per finanziare corsi di formazione alle aziende della Moda, su tecniche manageriali avanzate per la gestione di Impresa. Tale formazione prevede l’approfondimento di diversi temi, tra cui la Lean Production applicata al Settore del Fashion.

Si tratta di un’opportunità davvero stimolate per le aziende del Settore, che di recente si sta sempre più avvicinando alle metodologie proprie della Lean Production.

Contattaci per avere informazioni a riguardo, ti illustreremo i dettagli specifici e ti segnaleremo iniziative analoghe che si stanno avviando in ambito Lean.

La Formazione al tempo di Internet

La Formazione al tempo di Internet

Oggi a Padova si è tenuto il seminario AIF “Apprendere in modo non formale e informale con le nuove applicazioni social“, il programma completo lo trovate nel nostro precedente articolo qui.

Bruno Pacquola, organizzatore dell’evento e delegato AIF, ha aperto  i lavori introducendo il tema. Spiega che l’idea gli era venuta ancora alcuni mesi fa analizzando uno studio della comunità europea nel quale si evidenziava l’importanza degli strumenti di tipo Web 2.0 per favorire i processi di formazione ma al contempo si indicava che non c’è ancora una piena consapevolezza delle potenzialità da parte degli operatori del settore.

La giornata odierna si inserisce quindi nel contesto di dare spazio a questi temi sia fornendo un inquadramento generale che raccontando i casi studio sviluppati dai alcuni formatori di AIF.

A questo punto mi viene data la parola ed io tratto il tema dal punto di vista delle imprese con una mia relazione “Impresa 2.0: dal Web 2.0 ai nuovi modelli organizzativi d’impresa nell’era digitale” nella quale espongo il punto di vista e gli impatti del tema Web 2.0 soprattutto nelle imprese.

Il secondo relatore è Gianni Marconato, professore dell’Università di Padova e Verona. E’ un profondo sostenitore degli strumenti Web 2.0: ci cita almeno una dozzina di comunità social network da lui gestite e che trattano il tema della formazione. Marconato sviluppa il tema degli ambienti di apprendimento: ovvero ambienti navigabili, aperti, ricchi di risorse, con strutture fluide, che possono favorire i meccanismi dell’apprendere… In tal senso i social network possono fungere allo scopo diventando degli straordinari attivatori  dei sistemi di apprendimento. Accenna all sua case history di social network “La scuola che funziona” nella quale sono stati sviluppati questi temi.

E’ quindi la volta di Clementina Marinoni della Fondazione Politecnico di Milano che ci presenta il progetto europeo “Connect” che riguarda lo creazione di comunità virtuali  per lo sviluppo di processi di apprendimento non formale e informale attivati dall’uso di strumenti Web 2.0.
Le persone discenti attraverso i principi del costruttivismo sono state attivamente coinvolte nella creazione dei contenuti formativi  usando strumenti innovativi: blog, live-room, visual CV, slideshare, poll, foto peach, google docs ed altro… tutti i partecipanti  hanno lavorato sulle aree dello studio delle lingue straniere e delle crescita professionale.
Il progetto è stato molto interessante e molto positivo per i partecipanti. Ci sono state comunque alcune criticità ma forse quella più rilevante riguarda il ruolo dei formatori tutor che sebbene fossero persone molto preparate hanno manifestato una inadeguatezza di attitudine verso il web: i formatori di vecchia scuola, i più maturi in termini di età, hanno fatto dimostrato molta difficoltà a districarsi nel progetto. In progetti analoghi bisogna assolutamente prevedere delle sessioni di formazione ai formatori.

Anche la pubblica amministrazione non è insensibile a questi temi di formazione avanzata. Ce ne ha parlato Martina Semenzato – direzione Risorse Umane – del Comune di Venezia.  All’interno di questa amministrazione già da qualche anno si sta vivendo una vera e forte rivoluzione culturale: le pratiche Web 2.0 sono state volute e spinte da un gruppo di dirigenti e hanno portato a risultati straordinari. L’ambito di applicazione più interessante è stato quello rivolto al processi di apprendimento. Utilizzando blog, forum, wiki, podcast, social network e community le persone sono state coinvolte in nuovi modelli formativi dando risposta alle esigenze di obiettivi didattici ma anche hanno imparato nuove modalità organizzative di tipo innovativo.
Grazie al Web 2.0 infatti è stata operata una rivoluzione culturale interna al comune che vede una sostanziale ristrutturazione negli aspetti di collaborazione, formazione e comunicazione.
Un fattore critico di successo o meglio una buona prassi che Semenzato ci ha suggerito è quella di ingaggiare nel progetto un primo nucleo di persone fortemente interessate ed appassionate al Web che possano fungere da traino coinvolgendo tutti gli altri colleghi.

Devo ammettere che quanto presentato mi ha molto colpito: ho trovato dei casi interessanti e molto avanzati, molto più avanzati di quanto non pensassi di trovare. Sebbene probabilmente la larga parte ancora della formazione viene svolta con modalità tradizionali esistono tuttavia dei formatori avanzati e indirizzati all’innovazione che non solo sperimentano ma portano in esercizio complesse ed avanzatissime soluzione di Learning 2.0.

Seminario AIF: “Apprendere in modo non formale e informale con le nuove applicazioni social”

Seminario AIF: “Apprendere in modo non formale e informale con le nuove applicazioni social”

AIF – Associazione Italiana Formatori – ha organizzato un seminario di aggiornamento professionale nel Veneto dal titolo:

NUOVE ICT – WEB 2.0:   APPRENDERE IN MODO NON FORMALE E INFORMALE CON LE NUOVE APPLICAZIONI SOCIAL NETWORK, INSTANT MESSAGE, NEWS GROUP, BLOG, WIKIS, PODCAST, HR2.0“.

Il seminario si svolgerà dalle ore 14.30 alle ore 18.00 presso il Centro Conferenze Alla Stanga della Camera di Commercio di PADOVA – Piazza Zanellato n. 21.

Da alcuni anni nel WEB è in atto un radicale processo di trasformazione che sta portando ad una nuova visione della rete basata sulla collaborazione tra gli individui, sulla produzione distribuita dei contenuti, sulla possibilità di disporre di dati e di informazioni indipendentemente dal luogo, dal tempo e dal supporto utilizzato.

Con la diffusione delle nuove tecnologie gli scenari evolutivi legati allo sviluppo delle competenze individuali e organizzative portano ad un ripensamento dei processi di apprendimento e di formazione, creando le condizioni per un ridisegno degli aspetti essenziali delle dinamiche di costruzione del sapere. Inevitabilmente il formatore deve relazionarsi in modo responsabile anche con le nuove reti sociali che i sistemi multimediali hanno sviluppato con impressionante progressione . L’obiettivo del seminario è quello di analizzare l’impatto della diffusione delle nuove ICT , WEB 2.0. in particolare, sui modelli di apprendimento, di formazione e della stessa organizzazione del lavoro, con interventi che puntano ad integrare gli aspetti teorico- metodologici con le pratiche emergenti.

 

RELATORI

  • Walter Macorig, esperto di innovazione e miglioramento delle performances aziendali legate all’utilizzo di nuove tecnologie presso MAS Management Network
  • Gianni Marconato, psicologo e formatore, professore a contratto presso l’Università di Padova e Verona
  • Clementina Marinoni, responsabile Area Valorizzazione Risorse Umane, formatrice, esperta di empowerment e riconoscimento delle competenze, presso la Fondazione Politecnico di Milano.
  • Martina Semenzato, esperta di processi di apprendimento presso il Servizio Formazione – Direzione Risorse Umane del Comune di Venezia

 

PROGRAMMA

Ore 14.30
REGISTRAZIONE PARTECIPANTI
Saluto e introduzione della Presidente di AIF Veneto Anna Malaguti e avvio dei lavori

Ore 14.45
PRESENTAZIONE SEMINARIO Bruno Pacquola
Socio AIF, Formatore-Consulente

Ore 15.00
Walter Macorig
Entreprise 2.0.: dal Web 2.0. ai nuovi modelli organizzativi d’impresa nell’era digitale

Ore 15.30
Gianni Marconato
Ambienti di apprendimento networking-oriented, un’opportunità ancora lontana? Spunti per l’azione.

Ore 16.00
Clementina Marinoni
In che misura è possibile facilitare lo sviluppo delle skill digitali e per la vita attraverso l’apprendimento informale in rete e nelle comunità virtuali? Racconto di un’esperienza europea

Ore 16.30
Martina Semenzato
L’analisi delle potenzialità delle nuove tecnologie Web 2.0. nello sviluppo dei processi di apprendimento-formazione nella P.A. locale: alcune riflessioni del Servizio Formazione, Direzione R.U. del Comune di Venezia

Ore 17.00 DIBATTITO

Ore 18.00 CHIUSURA LAVORI