Nell’ambito di una collaborazione ormai salda tra la Federazione Moda Italia e l’Istituto Universitario Salesiano di Venezia, Walter Macorig di MAS ha guidato una sua classe di studenti del quarto anno universitario in Marketing Digitale alla partecipazione a cinque progetti d’esame nel settore fashion.

Un Workshop di dieci giornate, con il supporto di Federmoda, ha affrontato il tema dei “negozi tradizionali” e del loro posizionamento all’interno dei nuovi canali digitali. Si è trattato inoltre di raccogliere informazioni nei distretti della moda del territorio, interrogando imprenditori, commercianti e clienti, al fine di analizzarne le attitudini, i desideri e le prospettive rivolte alle nuove tecnologie digitali applicate al lavoro, alla compravendita ed ai servizi connessi per quanto riguarda i prodotti del fashion.

Dal lavoro degli studenti dello Iusve è emerso, per esempio, che il 67% degli imprenditori del settore abbigliamento è interessato a corsi di aggiornamento e più della metà vorrebbe fossero incentrati proprio su tecnologia e nuovi media. I commercianti vedono i social network come un’opportunità e l’83% di essi ritiene che, con la giusta formazione, potrebbe raggiungere più clienti attraverso questi canali. Dell’intero campione di intervistati, ben l’84% non ha mai in precedenza organizzato eventi nei propri punti vendita. Un quadro che ha delineato debolezze e necessità di una Digital Strategy, ma anche nuove risorse, opportunità e grande desiderio di aggiornamento.

La commissione d’esame del Workshop era composta da Riccardo Capitanio, vice presidente nazionale di Federmoda e di Federmoda Veneto, assieme a Michele Trolese, esperto in comunicazione digitale per Iwg Italia, e Tommaso Zanin, co-fondatore di Viamadeinitaly.

I giovani partecipanti hanno potuto così confrontarsi da un lato con le realtà imprenditoriali del territorio, e dall’altro con le istanze organizzative e strategiche a più alto livello, che la Federazione Moda Italia cerca di coordinare in un’ottica di sistema che coinvolge addetti ai lavori, consulenti, tecnici e, come in questo caso, anche studenti. I ragazzi hanno infatti portato nuove idee e punti di vista che saranno di certo un ottimo stimolo per continuare a generare sempre più servizi rivolti ai fashion retailer, a migliorare l’efficacia delle campagne sui nuovi media, nonché a consolidare la dimestichezza con gli strumenti digitali in senso lato.