L’importanza del Sistema Informativo integrato per le PMI del calzaturiero

L’importanza del Sistema Informativo integrato per le PMI del calzaturiero

Sistema Informativo integratoUno dei cruciali punti di partenza da cui prende le mosse il volume di recente uscita intitolato “Sistema informativo integrato: un modello semplificato per PMI del settore calzaturiero” (Maria Silvia Avi, Gianmaria Salvato – G. Giappichelli Editore, Torino – Marzo 2017) è la valutazione dell’importanza di un Sistema Informativo integrato per il controllo di gestione nelle PMI della calzatura.

Se in passato una buona parte della gestione ordinaria poteva essere affidata ad elementi di natura “emotiva” o “intuitiva” della dirigenza aziendale, ormai da tempo, e conseguentemente a mutate condizioni di mercato analizzate preventivamente nel volume, si è fatta strada la convinzione che il supporto di ogni decisione manageriale debba necessariamente risiedere in una serie di dati ed informazioni dotata delle dovute basi teoriche economico-finanziarie. Oggi le caratteristiche dimensionali delle imprese manifatturiere della calzatura (in genere piccole o medie) non sono più un elemento di attrito all’implementazione di un Sistema Informativo utile ai fini gestionali, anzi il consolidamento della “filiera lunga” dei distretti produttivi (dove le aziende, ubicate in un territorio circoscritto, si specializzano in una o più fasi del processo di produzione ed hanno perciò la necessità strutturale di creare un sistema integrato) spinge verso l’adozione di strumenti più sofisticati per il controllo di gestione. A questo elemento vanno a sommarsi ulteriori caratteristiche peculiari del settore calzaturiero (stagionalità, canali distributivi, rapporti di sub-fornitura ecc.) che esercitano un’influenza determinante sulla struttura economico-finanziaria e patrimoniale dell’impresa, donde la crescente importanza di dotarsi di sistemi che consentono di governare al meglio le dinamiche interne ed esterne alle aziende.

Distretto calzaturieroIl Sistema Informativo deve pertanto rappresentare la base fondante da cui trarre elementi di conoscenza che permettano di massimizzare efficacia ed efficienza gestionale, espressa in termini sia finanziari che reddituali (indipendentemente da considerazioni di natura “dimensionale” dell’impresa). Il bacino informativo, “costituito dall’insieme degli elementi di conoscenza finanziari, reddituali, analitici e/o sintetici la cui gestione consente di assumere decisioni consapevoli, diviene, in questa ottica, un vero e proprio cruscotto indispensabile per il proficuo svolgimento della gestione aziendale (Ibid., cap. 1, pag. 19). Ciò anche in considerazione dell’organizzazione tipica delle realtà calzaturiere, strutturate per funzioni o aree aziendali corrispondenti a specifiche competenze tecniche nelle attività di produzione e non (tipicamente: progettazione, modelleria, industrializzazione; acquisti; programmazione della produzione; taglio, preparazione, orlatura, montaggio, finissaggio; magazzino e logistica; gestione laboratori esterni; amministrazione e finanza; commerciale; controllo qualità).

Libro Avi-Salvato copertinaIl volume analizza anche le caratteristiche fondamentali che un buon Sistema Informativo per le PMI deve possedere:

  1. esaustività e completezza delle informazioni
  2. analiticità dei dati e congruenza dei macro-aggregati di dati
  3. eliminazione di ogni dato non utile
  4. separazione di dati fiscali e valori gestionali
  5. presenza anche di informazioni socio-ambientali
  6. integrazione, assoluta e totale, di tutti i dati del Sistema Informativo

Queste sono, a grandi linee, le basi teoriche da cui il libro, di recente pubblicazione, parte, per poi addentrarsi nelle specifiche modalità per l’applicazione di un modello semplificato (e il confronto con modelli più complessi ed evoluti) per le PMI del settore calzaturiero. Si rimanda alla lettura del volume medesimo l’approfondimento di questi ultimi argomenti.

BSC: le Balanced Scorecard per definire e monitorare la strategia d’azienda

BSC: le Balanced Scorecard per definire e monitorare la strategia d’azienda

La Balanced Scorecard (BSC) è un sistema di gestione e misurazione dell’andamento aziendale che collega gli obiettivi strategici a indicatori complessivi di performance.

La BSC parte dalla considerazione che le aziende hanno la tendenza a fissarsi solo su pochi parametri, solitamente di natura economico-finanziaria, perdendo in parte la capacità di valutare l’andamento generale del business.

La BSC fu introdotta inizialmente da David Norton e da Robert KaplanEssi all’inizio degli anni ’90, sviluppando il concetto in una ricerca promossa da KPMG.

Nella loro ricerca i due autori, rivolgendosi ai manager delle aziende, mandavano messaggio molto semplice: ciò che si misura è ciò che si ottiene.

“Al giorno d’oggi la complessità della gestione aziendale esige che i manager siano in grado di controllare simultaneamente le prestazioni di diverse aree”, dicevano Kaplan e Norton , “la BSC inoltre, obbligando i senior manager a prendere in considerazione tutti i parametri operativi importanti nel loro insieme, può consentire loro di accorgersi se il miglioramento in una certa area viene conseguito a spese di un’altra”.

L’area aziendale che ha fruito maggiormente di questa vera e propria mania per la quantificazione è stata quella finanziaria. Un tempo i manager parlavano semplicemente di fatturato e di profitti, ma nel corso degli anni è venuto a formarsi uno spiegamento complesso di indici, di parametri, di strumenti analitici e, naturalmente, di pacchetti software ad hoc.

Ogni centesimo di spesa o di produzione di un’azienda può essere analizzato in un numero infinito di modi, e la loro capacità di persuasione è così grande che intere aziende possono essere guidate da tali indici finanziari.  La questione è che l’andamento finanziario e i relativi indici sono le cose più facili da misurare e inoltre il loro utilizzo avviene ex-post, ovvero a conclusione di un ciclo di gestione. Altri elementi della performance aziendale, come la fedeltà dei clienti oppure la soddisfazione dei dipendenti, sono invece questioni più astratte e la loro valutazione sembra sollevi più interrogativi che soluzioni; sempre più però questi aspetti delle performance, legati ai beni immateriali delle aziende (capitale umano, relazioni con i clienti, practies, ec altri ancora), assumono un ruolo decisivo nella definizione delle strategie e nella loro successiva misurazione.

Così, le organizzazioni si trovano sempre più alle prese con i dilemmi provocati da sistemi di valutazione finanziaria ridondanti, disponendo di pochi mezzi affidabili per valutare altri elementi della propria performance, diventando cosi “vittime” della predilizione di mode di breve durata il cui impatto raramente viene misurato in modo adeguato.

Tutto questo rappresenta un terreno fertile per un nuovo approccio metodologico.

MAS, grazie all’esperienza sviluppata nell’ambito del controllo di gestione, è in grado di affiancare le aziende nell’implementazione della BSC per il monitoraggio della strategia.