by Redazione | 20 November 2014 | Blog, Eventi
Il tema della Sostenibilità sta diventando sempre più centrale per le imprese, e particolarmente per quelle che producono manufatti di alta qualità. Lo scenario produttivo e commerciale infatti, da questo punto di vista, è in veloce evoluzione.
A monitorare la situazione italiana ci pensa l’Osservatorio Sistema Moda, un progetto di ricerca nato proprio con l’obiettivo di “offrire un’opportunità di riflessione sulle sfide che il Sistema Moda del nostro paese deve affrontare, fornendo schemi interpretativi sui cambiamenti in atto e risposte concrete alle esigenze di conoscenza delle imprese”. Il tutto partendo dall’analisi di casi concreti e di confronti con la letteratura internazionale, nell’ottica di offrire un punto di vista tecnico sull’argomento della Sostenibilità. Tale progetto vede la partecipazione congiunta del Politecnico di Milano, dell’Università degli studi di Padova e dell’Università di Firenze (a fondo pagina l’elenco completo dei collaboratori).
I risultati di questi studi sono stati presentati il 12 novembre scorso presso la sala Consiglio del Dipartimento di Ingegneria Gestionale del Politecnico di Milano, durante il convegno intitolato “SHOPPING CONSAPEVOLE NEL SETTORE MODA: Tracciabilità e sostenibilità nella filiera per la creazione del valore”, in una tavola rotonda cui hanno partecipato da un lato i ricercatori dei vari atenei e dall’altro i rappresentanti delle principali realtà imprenditoriali del fashion. Sono stati discussi gli aspetti di maggiore interesse sul tema, tra i quali i driver e le best practice per la sostenibilità, sia sociale che ambientale, i rapporti con i fornitori, la comunicazione e le aspettative del cliente finale.
L’idea della Sostenibilità e della Tracciabilità della filiera del Made in Italy nasce dalla consapevolezza che i processi di produzione implicano una serie di esternalità che possono incidere considerevolmente sulla salute delle persone e dell’ambiente, sulla sicurezza individuale, sullo sfruttamento delle risorse naturali. In tale scenario socio-produttivo, per le imprese di qualità lo Sviluppo Sostenibile diventa automaticamente un valore, nonché una chiave per rilanciarsi: ciò che è attraente per il consumatore è il prodotto finito nel suo senso più ampio, che comprende tutte le modalità con cui è stato progettato, realizzato, confezionato, in quali ambienti, da chi e in quali condizioni… dalle materie prime alle lavorazioni al trasporto, ogni stadio della filiera è importante. Così come è fondamentale saper comunicare una spiccata attitudine aziendale al tema della Sostenibilità.
La Tracciabilità di filiera, dalla materia prima al punto vendita, vede i suoi principali campi di applicazione non solo nell’ambito del marketing, ma anche come mezzo di controllo per l’organizzazione interna oltre che, ovviamente, come strumento contro la contraffazione.
La sensibilità di consumatori ed imprese per questi temi, parallelamente, è da tempo in costante ascesa, sebbene con qualche ritardo del settore Moda nel suo complesso. La divulgazione di informazioni tecniche su come agire per promuovere lo sviluppo sostenibile ha dunque lo scopo di contribuire ad un’accelerata nell’applicazione di princìpi che si impongono sempre con maggior forza, in un’ottica imprenditoriale che, di pari passo con quella del consumatore responsabile, coinvolga l’intero sistema socio-economico-ambientale.
Il Sistema Italia ha fatto numerosi passi avanti, ma il cammino è ancora molto lungo.
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Collaborano all’Osservatorio Sistema Moda Italia:
Alessandro Brun, Federico Caniato, Maria Caridi, Andrea Sianesi, Gianluca Spina – Dip. di Ingegneria Gestionale, Politecnico di Milano;
Alessandro Da Giau, Pamela Danese, Andrea Lion, Laura Macchion, Andrea Vinelli – Dip. di Tecnica e Gestione dei Sistemi Industriali, Università degli studi di Padova;
Romano Cappellari – Dip. di Scienze Economiche e Aziendali, Università degli studi di Padova;
Romeo Bandinelli, Rinaldo Rinaldi – Dip. di Ingegneria Industriale, Università di Firenze.
by Redazione | 28 October 2014 | Articoli, Blog, Eventi
Nell’ambito della rassegna DIGITALmeet 2014, venerdì 24 ottobre si è svolto nella prestigiosa sala conferenze del Lanificio Conte di Schio (Vi) l’incontro “Archivi Vivi: il Fashion nell’era Digitale”, a cui anche quest’anno MAS ha partecipato con entusiasmo ed in particolare grazie alla presenza di Walter Macorig in veste di co-relatore.
DIGITALmeet è una rassegna in quattro giornate di meeting e conferenze organizzata nel Nordest e giunta alla seconda edizione, i cui temi centrali sono quelli della digitalizzazione delle imprese, dell’applicazione delle nuove tecnologie in ambito aziendale, del presente e del futuro dell’e-commerce ed in generale dell’utilizzo delle tecnologie digitali nei processi aziendali, dall’ordinativo alla fatturazione passando per i sistemi informatizzati di gestione d’impresa e, naturalmente, il marketing on-line.
L’incontro “Archivi Vivi: il Fashion nell’era Digitale”, organizzato in collaborazione con MAS dalla Fondazione Comunica di Gianni Potti (presidente nazionale Confindustria servizi innovativi), più che un normale convegno è stato pensato come un meeting interattivo tra più di 150 studenti degli istituiti di moda ed un gruppo di manager, tecnici ed esperti del settore. Tema: i cambiamenti portati dalle nuove tecnologie digitali nel mondo aziendale del fashion. Il tutto si è svolto ovviamente sfruttando anche i maggiori canali on-line (#FashionDigitalMeet e pagina Facebook di Innovazione Moda), con diffusione in streaming (si può trovare QUI la registrazione completa, ed ampio materiale nei portali ufficiali www.digitalmeet.it e www.innovazionemoda.org), incentivando inoltre un’aperta interazione con i partecipanti sulla falsariga dei metodi BOF (“birds of a feather”).
Gli studenti hanno dapprima visitato i giardini Jancquard e la Fabbrica Alta di Schio, seguendo poi in sala la presentazione dei relatori (Lidia Zocche – responsabile servizio cultura del comune di Schio, Walter Macorig – MAS e Università IUSVE Venezia, Anna Maria Addante – dirigente scolastico IIS Ruzza, Silvia Tebaldi – coordinatrice attività extracurricolari fashion IIS Ruzza, Ruggero Toniolo – information system director Louis Vuitton Italia, Sabina Sergi – HR recruitment and developement manufacture de souliers Louis Vuitton, Riccardo Capitanio – presidente giovani Ascom Confcommercio, Enzo Sisti – innovation manager, Irene D’Agati – fashion specialist e blogger di www.nonsoloborse.net, Andrea Rambaldi – presidente Sistema Moda Confindustria Padova). Mediante una presentazione informale ed un dibattito incentrato sul botta e risposta sono potute emergere, in forma di esperienze personali, di analisi del presente e di scommesse sul futuro, le maggiori questioni riguardanti il rapporto delle imprese con le tecnologie digitali: come le modalità di progettazione, produzione e vendita si siano evolute di pari passo con gli strumenti tecnologici; quanto il Digitale possa fornire strumenti nell’ottica del miglioramento continuo; come il Web possa essere importante (ed ormai imprescindibile) mezzo di promozione nel mondo dell’Artigianato locale di qualità; come le informazioni della Rete possano costituire una risorsa fondamentale per il lavoro di creativi e designer.
Due ore intense, seguite con entusiasmo non solo dai presenti, ma anche su piattaforme on-line e blog, che contribuiranno a proseguire il dibattito, a generare nuove idee ed a collezionare i temi di maggiore interesse: terreno fertile sul quale sviluppare la prossima edizione!
by Redazione | 9 April 2014 | Articoli, Blog

In questi giorni a Londra si sta tenendo conferenza internazionale presso il V&A Museum in comunione con Europeana Fashion. Obiettivo del convegno analizzare le correlazioni tra gli archivi della moda e la loro condivisione a livello digitale. Europeana Fashion è un consorzio che riunisce 22 partner d’eccellenza tra i più importanti musei pubblici e privati, gli archivi e le collezioni di 12 paesi europei, tra cui Archivio Missoni, Museo della calzatura Rossimoda, Archivio Pitti, Museo V&A, Museo del Traje, Museo Les Arts Décoratifs. L’intento di questo consorzio, che rappresenta le principali istituzioni europee e le principali collezioni nell’ambito della moda, è quella di creare un aggregatore tematico sulla moda, ponendo in particolar modo l’accento sulla qualità e la granularità dei dati, che rifletta la versatilità della moda in quanto mezzo di comunicazione.
Presenti al convegno rappresentati del comparto moda italiano come Luca Missoni – Direttore artistico Archivio Missoni – Isabella Campagnol – Curatrice Archivio Rubelli – Lapo Cianchi – Fodazione Pitti.
Negli ultimi anni un pubblico sempre più ampio ha sviluppato un interesse crescente per i contenuti della moda legati alla ricerca, alla didattica e al tempo libero. L’era digitale, lo sviluppo e la disponibilità di nuove tecnologie hanno fornito nuovi e fondamentali strumenti per permettere a molte istituzioni di affrontare e risolvere i loro diversi problemi, e in particolare:
- documentare le collezioni in dettaglio, per un uso interno ed esterno, senza la necessità di maneggiare fisicamente le collezioni;
- aumentare l’accessibilità delle loro collezioni per un pubblico che sia il più vasto possibile, grazie alla digitalizzazione e alla catalogazione.
Internet è diventato la principale fonte di informazioni per il mondo della moda e dell’industria attraverso una vasta gamma di siti web, portali, blog, social network, ecc. La dimensione virtuale è diventata una realtà imprescindibile per la creazione, la diffusione, il consumo e lo studio della moda che richiede di essere esplorato a livello mondiale. La difficoltà di raccogliere e studiare l’enorme mole di conoscenza prodotta all’interno del web è diventata una necessità per lo studio contemporaneo della moda. Tuttavia, vi è una palese mancanza di contenuti strutturati, facilmente reperibili e affidabili. Allo stato attuale, la ricerca di questi materiali digitali è difficile e rischia di diventare ancora più complessa, in quanto i contenuti digitali sulla moda continuano ad aumentare in modo frammentario. Fondamentale dunque risulta sensibilizzare e creare consenso all’interno della comunità della moda per quanto riguarda le migliori prassi in materia di digitalizzazione del patrimonio culturale.
MAS ritiene che i temi affrontati e condivisi nell’ambito del convegno risultino di grande interesse per le aziende del Fashion.
by Redazione | 24 October 2013 | Articoli, Blog
Grande successo del Fashion Digital Meet, tenutosi il 24 ottobre scorso in Villa Foscarini Rossi a Stra (VE). Forse gli splendidi affreschi hanno contribuito a costruire un’atmosfera così frizzante e coinvolgente?
L’evento è stato l’occasione per introdurre in Italia il Bof, un particolare convegno interattivo molto diffuso negli USA, a cui hanno partecipato nomi di spicco del mondo dell’industria della moda e del digitale.
Sara Bellini, Mauro Tescaro, Laura Valagussa, Daniela Saccà, Giampaolo Chiello, Massimiliano Losego e Silvia Tebaldi si sono messi a disposizione dei quasi duecento studenti di scuole di design presenti nella sala, reagendo con positività a tutti gli stimoli offerti e trasmettendo con passione le loro esperienze di vita. A rompere il ghiaccio ci ha pensato Paolo Piacenza, moderatore dell’evento, che ha innanzitutto proposto ai relatori alcune curiose domande tratte dal celebre questionario di Proust (“Il tuo peggior difetto?”, “Il tuo motto?” E così via).
Poi è cominciata la vera e propria tavola rotonda: i ragazzi hanno deciso che era giunto il momento di mettere da parte la timidezza ed iniziare a fare domande riguardanti temi delicati quali l’occupazione giovanile nel settore fashion e le opportunità ad esso offerte dal mondo del digitale. Molti quesiti sono giunti anche dai social network, e chi non poteva assistere fisicamente si è collegato attraverso il live streaming predisposto appositamente (il video integrale è visibile qui).
Quali le professioni più richieste dalle imprese di moda? Come coniugare competenza ed esperienza? Come affrontare un colloquio? Perché il mondo del lavoro non assorbe gli studenti? Come si integrano le nuove tecnologie nel mondo della moda? Fino a che punto si può spingere la virtualizzazione dei modelli? Quali sono limiti ed opportunità dell’e-commerce nella moda? Sono solo alcuni degli spunti giunti dai partecipanti: tutte le tematiche sono state postate in diretta nella pagina Facebook “IDM Innovazione di Moda”, in modo da poter proseguire il dibattito nei social (oltre che sul blog innovazionemoda.org) anche nei giorni successivi all’evento.
In effetti, il tempo tiranno non ha permesso di andare oltre e sfruttare appieno il clima positivo e stimolante creatosi in sala. Ciò nonostante, al termine del dibattito, alcuni studenti dello IUSVE di Venezia si sono avvicinati ai relatori per intervistarli ulteriormente: tutti si sono dimostrati particolarmente entusiasti della modalità interattiva di svolgimento dell’evento, esprimendo il desiderio di ripetere l’esperienza il più presto possibile.
Ci sarà un altro Fashion Digital Meet in futuro? Questo non si può ancora sapere, ma il buon esito di questa prima edizione e la soddisfazione dei presenti (e non) lasciano almeno sperare che l’evento possa ripetersi anche l’anno prossimo.
by Redazione | 9 May 2012 | Articoli, Blog
Nell’ambito del programma del Festival della Città Impresa si è svolto in data 04/05/2012 a Schio (VI) un convegno sul tema degli Archivi della Moda.
Operatori del settore si sono confrontati su uno dei temi più delicati ma allo stesso tempo meno noti dell’industria del fashion, ovvero quello dei cosiddetti “archivi”. La maggior parte delle aziende del fashion infatti sistematicamente conserva all’interno dei propri magazzini un vero e proprio archivio della storia e delle produzioni composto dai campionari delle vecchie collezioni, dai prototipi di prodotti speciali o sperimentali, da materie prime, tessuti ed accessori ma anche da tutto un insieme di documentazione commerciale, marketing o tecnica.
Alcune imprese hanno organizzato tali archivi in maniera razionale e sistematica e addirittura riescono a trarre profitto secondo varie modalità. Altre invece semplicemente si limitano ad accatastare i materiali in modo disordinato nella speranza di avere prima o poi tempo e risorse per poter riorganizzare il tutto.
In ogni caso tra tutti è forte la consapevolezza dell’enorme valore rappresentato dall’archivio come rappresentazione sia della maestria e delle competenze aziendali che come elemento di ispirazione per lo sviluppo stilistico e tecnico delle linee fashion del futuro.
Il convegno è stato ospitato all’interno della splendida cornice dell’edificio di archeologia industriale rappresentato dal “Lanificio Conte”, negli ultimi anni rilevato e restaurato dal Comune di Schio.
Il comune – in particolare nella persona del responsabile cultura Lidia Zocche – è particolarmente attivo sul tema degli archivi della moda: negli ultimi anni il progetto “Archivi Vivi” ha allestito importanti mostre e workshop su queste tematiche e sono attesi prossimi sviluppi.
MAS, grazie all’esperienza sviluppata nell’ambito di prestigiosi progetti di gestione e razionalizzazione degli Archivi delle aziende Moda, fa parte del tavolo di lavoro che avrà il compito di portare avanti il progetto “Archivi Vivi”, istituito in occasione del workshop