Nuova Sabatini 2014

Nuova Sabatini 2014

Previsti anche ques’anno incentivi per le Pmi con la nuova Sabatini 2014, ovvero un’agevolazione concessa con il decreto-legge Del Fare (art. 2 decreto-legge n. 69/2013), finalizzata ad accrescere la competitività del sistema produttivo del Paese e migliorare l’accesso al credito delle micro, piccole e medie imprese. La nuova Sabatini in particolare è rivolta alle Pmi, operanti in tutti i settori produttivi, inclusi agricoltura e pesca, che realizzano investimenti (anche mediante operazioni di leasing finanziario) in macchinari, impianti, beni strumentali di impresa e attrezzature nuovi di fabbrica ad uso produttivo, nonché investimenti in hardware, software e tecnologie digitali.
La Sabatini istituisce presso la Cassa Depositi e Prestiti un plafond di risorse cospicuo: 2,5 miliardi di euro. Le banche e gli intermediari finanziari che aderiscono alle apposite convenzioni tra il Mise (sentito il Mef), l’Abi e la Cdp, possono utilizzare tale fondo per l’erogazione di finanziamenti alle Pmi.
L’importo finanziabile va da un minimo di 20 mila fino a un massimo di 2 milioni di euro, il limite temporale è fissato al 31 dicembre 2016.
Condizione essenziale é che i beni acquistati siano destinati all’uso produttivo e non siano alienati, ceduti o distratti dalla produzione sino ai tre anni successivi alla data di completamento dell’investimento.
Il finanziamento prevede interessi a tasso agevolato del 2,75% ed una durata massima di 5 anni.
Le richieste per i finanziamenti potranno essere presentate a partire dalle ore 9.00 del 31 marzo 2014.

CoderDojo: avvicinare i ragazzi alla programmazione dei computer

CoderDojo: avvicinare i ragazzi alla programmazione dei computer

Oggi al TalentGarden c’è stato un evento di CoderDojo: un seminario di progettazione di videogames rivolto ai ragazzi tra gli 8 e i 12 anni.

CoderDojo è una organizzazione no-profit di volontariato internazionale che organizza eventi e formazione – il tutto assolutamente gratuito – per avvicinare i giovani al mondo professionale dei computer e dell’informatica. Non parliamo quindi di semplice “utilizzo” del computer o di giocare ai videogames. Parliamo di iniziare i ragazzi al complesso mondo della programmazione e dei meccanismi interni dell’informatica.

In questo specifico evento di oggi ad esempio è stata illustrata la piattaforma Scratch, un ambiente di programmazione opensource realizzato nei laboratori del MIT di Boston, di facile utilizzo, pensato apposta per i più giovani, che consente di realizzare velocemente dei giochi interattivi.

Visto che l’evento mi passava vicino a casa ho pensato ben di portare i miei due ragazzi di 10 e 11 anni.

Al CoderDojo siamo stati simpaticamente accolti da una decina di “mentor”, volontari esperti in informatica, che nella vita sono ingegneri informatici, matematici o progettisti di film 3D, ma che come volontari si dedicano a queste pregevoli iniziative didattiche.
Oltre a noi un’altra trentina di ragazzi accompagnati dai genitori. Ciascuno con il proprio computer si è accomodato in una scrivania.
Uno dei mentor ha introdotto i ragazzi alle basi della piattaforma Scratch e quindi ha guidato passo passo i giovani nella realizzazione del primo videogame. I vari altri mentor giravano tra i tavoli e dare assistenza e a seguire chi in difficoltà..

Dopo circa due ore ogni ragazzo aveva scritto da solo il suo videogame: uno squalo in una vasca deve sfuggire dalle chele del granchio cattivo e nel contempo deve riuscire a mangiare qualche pesciolino per guadagnare punti… Molto divertente.
Probabilmente quando trent’anni fa io avevo iniziato ad occuparmi di informatica per sviluppare un gioco simile con le tecnologie dell’epoca ci sarebbe voluto almeno un mese di lavoro.

Che dire una esperienza molto divertente e molto interessante. I bimbi si sono veramente appassionati ed hanno iniziato a capire i meccanismi con i quali sono costruiti i videogiochi.

Moncler: dall’Archivio Storico al successo internazionale

Moncler: dall’Archivio Storico al successo internazionale

Ho partecipato oggi alla cerimonia di chiusura del Master in Retail Management e Marketing della Business School CUOA. Il prof. Romano Cappellari – responsabile scientifico del Master – ha saputo negli anni far crescere questo corso creandogli attorno tutta una comunità di studenti entusiasti ma anche di professionisti, imprenditori ed addetti del settore.

Ogni anno il prof. Cappellari organizza per la cerimonia di chiusura una serata invitando autorevoli ospiti che illustrano casi aziendali di successo e innescano occasione di dibattito sulle migliori prassi del marketing e del retail.

Quest’anno ospite il direttore risorse umane del Gruppo Moncler, Francesco Omodei Salè oltre alla presenza del presidente CUOA Matteo Marzotto già esperto ovviamente di mercato Fashion e di retail.

Il dott. Omodei Salè ci ha mostrato un bel video di alcuni minuti sul brand e sulla eredità culturale di Moncler. Ci ha quindi raccontato con dovizia di particolari il caso aziendale esponendoci gli aspetti salienti della recente storia sviluppatasi negli ultimi 10 anni.
Mi ha colpito in particolare quando ci ha spiegato che l’inizio della rinascita del marchio è partito dall’Archivio Storico Fashion: la ricerca stilistica, le riedizione e riadattamento dei vecchi modelli di punta si è di fatto propagata a partire dalle radici e dalla storia dell’azienda che erano state conservate nell’Archivio aziendale.
Un plauso a chi aveva sapientemente tenuto, classificato e patrimonializzato i vecchi capi delle collezioni storiche.

Noi di MAS siamo molto sensibili al tema degli Archivi. Da anni ci occupiamo anche di questa tematica e supportiamo diversi brand del fashion nella razionalizzazione e valorizzazione degli Archivi Storici e quotidianamente vediamo caso di creazione di valore scaturito proprio da una gestione illuminata di questo asset.

Un altra cosa che mi ha colpito dell’intervento di Moncler è uno degli obiettivi più cari al suo presidente Remo Ruffini: essere globofonici – to be Globophonic – ovvero essere in grado di trasferire al mercato globale il messaggio del brand declinandolo nelle varie specificità locali.

Il Presidente Matteo Marzotto ha citato un altro caso italiano di successo, quello della Bruno Cucinelli, nel quale si ravvisano molte similitudini con la storia di Moncler.

È stato quindi il turno degli allievi del Master che oggi conseguono il diploma: un loro rappresentante è salito al tavolo dei relatori e ci ha raccontato la storia sua e della classe che negli ultimi mesi ha lavorato in modo molto duro ma molto appassionato con dedizione e speranza nel futuro. In questo momento molto difficile dell’economia e della politica italiana i giovani per fortuna continuano ad avere grandi sogni e molta energia.

Dopo la consegna dei diplomi è seguito un simpatico ed informale cocktail nel quale i giovani neo diplomati master si sono mischiati alla platea e durante il quale tutti abbiamo potuto scambiare due chiacchiere in amicizia.

Bravo al prof. Cappellari, alla direzione e a tutto lo staff del CUOA per l’ospitalità e la perfetta organizzazione.